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Frane in montagna: chiesti interventi a Governo e Regione

L’impegno del Governo e della Regione Emilia Romagna ad affiancare gli enti locali, soprattutto la Provincia, nell’affrontare la situazione di emergenza causata di dissesto idrogeologico dell’Appennino modenese.

É questa, in sintesi, la richiesta che emerge dal documento approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale di Modena che ha affrontato il tema del dissesto idrogeologico montano partendo dalla situazione dell’Appennino modenese occidentale. Alla seduta del Consiglio hanno partecipato anche sindaci e amministratori dei Comuni di Frassinoro, Palagano, Prignano, Pievepelago e Fiumalbo.

Il versante ovest dell’Appennino è stato colpito, nei giorni scorsi, da due frane che hanno interrotto la transitabilità della Sp 486 in località Il Sasso di Montefiorino e della Sp 32 in località Lezza Nuova (Frassinoro). Ora la viabilità è assicurata da percorsi alternativi su strade comunali.

Tra le cause dei numerosi movimenti franosi c’è la piovosità che ha investito l’Appennino modenese: tra luglio e dicembre è caduta pioggia tre volte superiore la media stagionale dello stesso periodo.
Secondo i tecnici dell’assessorato alla Viabilità della Provincia di Modena serviranno diverse settimane, prima di poter intervenire sulle due arterie distrutte dalle frane.
Per il ripristino della Sp 32 a Lezza Nuova – con una risagomatura del piano stradale all’interno del corpo di frana – si stima possa aggirare intorno ai 250-300 mila euro mentre, a tutt’oggi, è di dieci volte superiore il danno provocato alla Sp 486 (circa 3 milioni di euro) dove lo smottamento ha causato una voragine di oltre 10 metri di profondità lunga 300 metri che dovrà essere completamente colmata.
















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