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Asma bronchiale: ricercatori Modena scoprono meccanismi

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Modena e di Reggio Emilia, coordinati dal prof. Leonardo Fabbri ha scoperto che quando c’è l’asma, la prognosi è buona come anche la reazione alla terapia con broncodilatatori a lunga durata, in combinazione con i farmaci cortisonici.

Viceversa, se l’ostruzione irreversibile (bpco) è causata dal fumo (colpisce 1 persona su 3 oltre i 60 anni) allora non c’è bisogno di ricorrere ai farmaci cortisonici, se non nei casi più gravi altrimenti si rischierebbero malattie correlate come l’osteoporosi, le fratture ossee, catarratta o glaucoma) e con notevole risparmio per il servizio sanitario nazionale perchè, finora, l’80% dei malati di bpco veniva trattato anche con cortisonici.

Lo studio, a cui hanno collaborato anche pneumologi delle università di Ferrara e Padova, verrà pubblicato sul’American Journal of respiratory and clinical care medicine.
Alla ricerca hanno partecipato 46 pazienti con ostruzione irreversibile, 27 con storia clinica di bpco da fumo di sigaretta e 19 con asma bronchiale.
















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