Cresce il numero degli italiani a letto con l’influenza: si stima che nell’ultima settimana si
siamo ammalati circa 200 mila persone, e i più colpiti sono i bambini; dall’inizio dell’epidemia il virus ha colpito in tutto meno di un milione di abitanti.
I dati dell’Istituto Superiore di Sanità messi a
disposizione attraverso le segnalazioni dei 586 medici sentinella, confermano che sono proprio i più piccoli ad essere maggiormente colpiti in questa fase che corrisponde alla quindicesima settimana.
In generale è cresciuta l’incidenza della malattia per tutta la popolazione: il 3,39% rispetto al 2,97 per mille rispetto ad una settimana fa. E a contribuire alla crescita del dato totale sono stati proprio i bambini fino a 14 anni: 7,79 casi per mille
assistiti. Più lieve l’incremento dei casi nella fascia 15-64 anni (2,93 casi per 1000) mentre si registra una lieve diminuzione tra gli individui di età pari a 65 anni e oltre (1,34 casi per 1000), probabilmente per effetto della maggiore copertura vaccinale.
In sostanza, secondo il microbiologo Pietro Crovari, direttore dell’Istituto di igiene dell’Università di Genova, gli italiani si stanno difendendo bene dal virus rispetto allo
scorso anno: nello stesso periodo l’incidenza era intorno al 7 per mille complessivo, quindi il doppio dei casi. ”Eppure neanche lo scorso anno l’influenza è stata aggressiva” ha osservato Crovari.
A contribuire al buon esito dell’andamento c’è certamente il maggior utilizzo del vaccino che, ha aggiunto l’esperto, ha
ridotto fra gli anziani la circolazione del virus. Con un doppio effetto positivo: meno persone ammalate e meno replicazioni del virus che in questo modo non si modifica ”impedendo quindi
all’influenza di arrivare in forma più violenta”.
