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Zen e dintorni a Fiorano

Rimarrà esposta presso le sale del Castello di Spezzano fino al 31 Agosto la mostra
“Zen Do, Le vie dello Zen” a cura di Eugenio Lanfranco.
Un’altra iniziativa nell’ambito della Stagione culturale fioranese del 2003.


Esprime la “duplice dimensione dell’arte: l’apetto metafisico e quello pratico” una delle più suggestive esposizioni che mai abbiano trovato collocazione all’interno delle sale del Castello di Spezzano.
Allestita nell’ambito della Stagione Culturale 2003 del Comune di Fiorano Modenese, l’esposizione “Zen Do: la via dello Zen” mette in primo piano la capacità dell’artista Eugenio Lanfranco non solo di dominare la tecnica ma soprattutto di esprimere quell’altro da raggiungere e scoprire nel profondo della nostra coscienza, nel massimo rispetto della filosofia Zen.

Zen Do

Rimarranno quindi in esposizione fino al prossimo 31 Agosto i vetri e le ceramiche dell’artista albissolese che negli ultimi anni ha trovato, nelle trasparenze del vetro e nella setosità della ceramica, i materiali per riprodurre giardini di pietra giapponesi e coniugare dottrina zen e pensiero occidentale. Il percorso artistico-filosofico che lo ha condotto a questi risultati si ispira infatti all’alchimia e allo zen, la tecnica di meditazione per raggiungere l’illuminazione.

Dal 1994 ad oggi Lanfranco ha iniziato una sua produzione propria, approfondendo, come ha commentato Carlo Federico Teodoro, la conoscenza delle relazioni che intercorrono fra ceramica, alchimia e strutture archetipe. Ha rielaborato le forme del barocchetto ligure reinventandole al limite tra l’iconico e l’aniconico, quindi tra figurativo e non figurativo.

Con questa esposizione, ha spiegato Gianna Dotti Messori, Assessore ai Servizi Culturali di Fiorano Modenese, continua la proficua collaborazione, avviata nel 2001, proprio in occasione della V edizione del Concorso “L’Arte nel decoro, il decoro nell’Arte”, con il Comune di Albissola Marina;
in quella circostanza, le sale del Castello di Spezzano ospitarono una straordinaria esposizione, curata da Carlo Federico Teodoro, dal titolo” Terra, colore, fuoco. Artisti ad Albissola dal Dopoguerra ad oggi”. Le opere d’arte allora esposte hanno permesso di documentare quello che è stata Albissola per decenni: un punto di riferimento internazionale nel quadro della storia artistica europea del Ventesimo secolo. E in quella mostra non poteva certamente mancare l’opera di Eugenio Lanfranco, rappresentata da uno splendido piatto con, al centro ossidi, cristalline, oro.
















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