Le misure da adottare per far fronte all’emergenza idrica in Emilia Romagna, sono state al centro di una riunione dell’unità di crisi istituita dall’assessore alla protezione civile, Marioluigi Bruschini, tenutasi a Bologna.
Durante l’incontro è stato deciso uno stanziamento immediato di 500.000 euro per i primi interventi in attesa che il governo conceda lo stato di emergenza chiesto dal presidente Vasco Errani.
L’unità di crisi, composta da regione, rappresentanti di prefetture, province, Aipo (agenzia interregionale per il Po) e Arni (agenzia per la navigazione interna), ha valutato la situazione provincia per provincia: i territori di Ferrara, Parma e Piacenza sono quelli in maggiore difficoltà in particolare per l’uso idropotabile.
In nove comuni dell’appennino parmense e in quattro comuni dell’appennino piacentino il rifornimento idrico viene effettuato tramite autobotti. Il depuratore mobile della Protezione civile regionale verrà inviato al Comune di Borgo Taro.
Per l’irrigazione dei campi sono state attivate idrovore chieste dai consorzi di bonifica. Questi ultimi hanno quantificato i danni dovuti alla siccità in due milioni di euro.
L’agricoltura in Emilia- Romagna soffre al momento di un calo della produzione che ammonta al 35%.
