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Inflazione: Istat conferma 2,5% a novembre

L’inflazione a novembre è risultata del 2,5%, il valore tendenziale più basso da agosto 2002.
Rispetto al mese di ottobre la variazione è stata invece di +0,2.

L’indice europeo armonizzato ha presentato invece sempre secondo l’Istat – una variazione di
+2,8% in termini tendenziali e dello 0,3% su ottobre.

A novembre gli aumenti congiunturali più significativi si sono registrati nei capitoli bevande alcoliche e tabacchi (+0,4%) e mobili, articoli e servizi per la casa, ricreazione,
spettacoli e cultura e altri beni e servizi (+0,3% per tutte e tre le voci). Variazione nulla, sempre in termini congiunturali, per il capitolo Alberghi, ristoranti e pubblici esercizi e variazione negativa per il capitolo comunicazione (-0,5%).

In chiave tendenziale invece gli aumenti più consistenti si sono registrati per le bevande alcoliche e i tabacchi (+7,7%), per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche (+4,1%), e
per alberghi, ristoranti e pubblici esercizi (+3,7%). L’unica variazione tendenziale negativa si è registrata anche su base annua per le comunicazioni (-4,1%). Tensioni di carattere
inflattivo – spiegano comunque i tecnici dell’istituto di statistica – si sono verificate nel comparto alimentare della frutta e degli ortaggi (7,2 e 9,4 rispettivamente ) e per i tabacchi (9,4%). In rallentamento invece comunicazione e
carburanti. Per ciò che riguarda infine i trasporti urbani le variazioni, congiunturale e tendenziale, hanno segnato un +3,2% ed un +6,6%.

Nell’ambito delle 20 città capoluogo di regione gli aumenti tendenziali più elevati si sono registrati a Torino e Napoli (+3,0%), Campobasso (+2,9%) e Roma (+2,8%). Quelli più esigui hanno invece riguardato Aosta e Firenze (+2,0%), Bologna, Bari e Cagliari (+2,1%) e Milano (+2,2%).
















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