Nel 2003 accelera la crescita delle imprese registrate non agricole. La dinamica regionale Rispetto all’anno precedente, nel 2003 è risultata superiore la crescita del numero delle imprese registrate non agricole in Emilia-Romagna, il cui numero è aumentato di 6.823 unità (4.227 nell’anno precedente), +1,8%.
Le imprese del settore agricolo si sono invece ridotte di 2.591 unità, -3,2%, (-3.065 nel 2002). Complessivamente il numero delle imprese registrate regionali, 463.015 a fine 2003, ha avuto un incremento di 4.232 unità, +0,9%, (+1.162 nel 2003). È quanto emerge dall’analisi dei dati Unioncamere Movimprese sulla nati-mortalità delle imprese nell’anno 2003. A livello nazionale le imprese non agricole sono aumentate di 94.005 unità, +1,9%, le imprese agricole sono invece diminuite di 19.976 unità, -2,0%, per una variazione complessiva positiva pari a 74.029 unità, +1,3%.
A fine 2003, le imprese attive regionali non agricole, sono risultate 336.799, in aumento di 4.771 unità, +1,4% (+1,7% nel 2002), quelle agricole ammontavano a 78.452, in diminuzione di 2.583 unità, -3,2% (-3,6% nel 2002). Nel complesso le imprese attive regionali, 415.251, sono aumentate di 2.188 unità, pari a +0,5% ( +2.539 unità e +0,6% nel 2002). Le dinamiche per forma giuridica A fine 2003, rispetto ad un anno prima, tra le imprese non agricole, le società di capitale sono aumentate di 3.750 unità, +5,1%, accrescendo la loro quota sul totale pari ora al 20,2% e prossima a quella nazionale del 20,6%. L’incremento delle società di persone è stato di 796 unità, +0,8%, la loro quota, pari al 26,7%, si è ridotta, ma resta superiore a quella nazionale del 23,9%. L’incremento delle ditte individuali è stato di 2.067 unità, +1,1%. Le imprese con altra forma sociale sono anch’esse aumentate, 20 unità, +2,2%.
Tra le imprese agricole, si sono accresciute le società di capitale del 2,5% e quelle di persone dell’1,6%, queste in regione costituiscono l’11,5% delle imprese agricole rispetto al 5,3% a livello nazionale. Le ditte individuali sono diminuite del 3,8%, la loro quota regionale è dell’86,4% rispetto al 92,2% nazionale, e le imprese con altre forme sociali si sono ridotte del 4,0%.
