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Incendi boschivi: ‘serve la massima cautela’

Da lunedì 19 luglio, e fino al 27 agosto – come noto -, scatta lo “stato di grave pericolosità” per gli incendi boschivi dichiarato dalla Regione come periodo di maggior rischio, soprattutto in montagna, a causa delle condizioni climatiche, della vegetazione secca e della disattenzione di agricoltori e turisti. “Raccomandiamo la massima cautela a tutti – afferma l’assessore provinciale all’Ambiente Alberto Caldana – ma in particolare a chi frequenta le zone montane dove basta davvero poco per provocare un incendio”.

“Grazie al clima favorevole e all’attenzione della popolazione, nel 2004 non abbiamo ancora registrato nessun incendio boschivo, ma non dimentichiamo che lo scorso anno sono stati 13 con ben dieci ettari di superficie distrutti dalle fiamme”.

Dei 13 incendi del 2003, cinque sono dolosi. Due persone sono state deferite all’autorità giudiziaria dal Corpo forestale dello Stato. Degli otto incendi involontari, quattro sono dovuti ad attività agricole come i fuochi per bruciare sterpaglie, tre a sigarette non spente correttamente. Le zone interessate dagli incendi sono principalmente quelle collinari e della pedemontana, In particolare i comuni di Pavullo, Serramazzoni, Polinago, Pievepelago e Riolunato.

Negli ultimi dieci anni, tra il 1993 e il 2003 sono stati 417 gli incendi boschivi con 240 ettari di superficie distrutti dalle fiamme.

La Provincia, in collaborazione con il Corpo forestale dello Stato, ha elaborato lo scorso anno il Piano di emergenza che contiene le procedure operative che i Comuni devono adottare rispetto a questo rischio, in particolare nel periodo di massima pericolosità.
















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