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Emilia R.: primo giorno di scuola per 440.897

Domani primo giorno di scuola in Emilia Romagna. Sono 440.897 gli studenti emiliano romagnoli che, da questa settimana – in qualche scuola della regione già dai giorni precedenti – siederanno ai banchi di scuola. Il numero degli allievi, rispetto allo scorso anno scolastico, è cresciuto di 8.159 unità.


Gli allievi della scuola d’infanzia sono 45.578 (1.062 in più dello scorso anno); 156.030 quelli della scuola elementare (2.952 in più sull’anno scolastico ’03-’04); 97.238 gli studenti delle medie (1.270 in più rispetto all’anno precedente); 142.051 quelli delle superiori (con un aumento di 2.875 unità rispetto allo ’03-’04).

Agli studenti e agli insegnanti dell’Emilia-Romagna, il presidente della Regione Vasco Errani vuole rivolgere oggi il consueto augurio di buon lavoro nel ricordare, tuttavia, “che le scuole si aprono in giorni di forte tensione nel mondo. La tragedia nella scuola di Beslan pochi giorni fa e il rapimento di due nostre connazionali in Iraq, ci hanno colpito ed emozionato. La nostra solidarietà va a loro e alle loro famiglie, con la speranza che la cultura della pace e del dialogo vinca ovunque sull’odio e sulla violenza, e che si riesca a ottenere presto la liberazione delle due giovani volontarie. Sono certo che le scuole oggi riaprano esprimendo prima di tutto questa speranza”. E questo accade – prosegue il presidente – perché la scuola esprime uno dei valori fondamentali delle nostre comunità, ovvero la volontà di costruire “un futuro di conoscenza, convivenza e libertà”.

Il presidente Errani si sofferma poi a sottolineare le difficoltà che sta attraversando la scuola: “le politiche nazionali – spiega – sembrano accrescere le incertezze e le precarietà assieme a un riduzione complessiva delle risorse disponibili”. “La Regione – conclude Errani – in questo difficile contesto, ha cercato di impiegare al meglio i propri strumenti, varando la legge regionale sulla scuola, scongiurando i rischi dell’abbassamento dell’obbligo scolastico, destinando risorse regionali ed europee per combattere la dispersione scolastica e aiutare le famiglie in difficoltà. Quello che penso è che la scuola meriti di più di ciò che oggi ha. Per gli studenti, per chi lavora, ed anche per dare un futuro di qualità alla nostra società. Dobbiamo saperlo ed impegnarci di conseguenza”.
















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