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Modena fuori da Bologna Fiere


Duro il giudizio del presidente di Api Modena Giorgio Carretti: “La conferma che
il fare sistema continua ad essere più proclamato che effettivamente praticato” .


“Apprendiamo dalla stampa che Modena non ha più un suo rappresentante nel Consiglio di amministrazione di Bologna Fiere. E’ una brutta notizia perché conferma, purtroppo, che il ‘fare sistema’ continua ad essere più proclamato che effettivamente praticato. A rendere ancora più paradossale l’esclusione del rappresentante modenese dal Cda di BolognaFiere sono le dichiarazioni del sindaco di Bologna, Cofferati, che ha rilanciato proprio ieri l’idea di una città aperta oltre i propri confini, capace di stringere patti con i territori vicini, ad esempio con Modena e con Ferrara.


Ottimi propositi quelli del sindaco Cofferati, in linea tra l’altro con quanto noi sosteniamo da tempo e cioè l’esigenza di una maggiore integrazione tra i territori, la creazione di una massa critica che sia in grado di competere a livello europeo e mondiale. Va in questo senso, ad esempio, il giudizio positivo espresso a suo tempo dall’Api sul progetto di una metropolitana che unisca Bologna, Modena e Reggio.

Ma tutto questo, appunto, rischia di rimanere sospeso nel cielo delle buone intenzioni se non si fa strada la consapevolezza che la condivisione delle scelte deve essere reale e la partecipazione allargata a tutti i soggetti protagonisti dello sviluppo.


Tornando alla Fiera, bisogna capire finalmente per chi è e a cosa serve, se è al servizio di tutte le imprese, anche quelle piccole e medie che sono l’ossatura economica della nostra regione, se la strategia che ispira i vertici di BolognaFiere è veramente di respiro regionale. Se così è, come io spero e auspico, è necessario però rafforzare la presenza dei territori in tutte le loro componenti tenendo conto che le piccole e medie imprese hanno da sempre maggiori problemi di visibilità. Capisco l’esigenza di un Consiglio di amministrazione snello che sia in grado di operare scelte rapide ed efficaci. Ma non vorrei che dietro questa richiesta ci fosse la volontà di escludere componenti essenziali del mondo produttivo, quali sono appunto le piccole e medie imprese”.
















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