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Mercato del lavoro, cresce a Modena il ricorso alla mobilità

Nei primi sei mesi del 2005 sono aumentate del 34 per cento le aziende modenesi che hanno fatto ricorso alla mobilità, passando dalle 43 del 2004 alle 58 di quest’anno e ampliando il ventaglio dei settori interessati.

La crescita è più contenuta per quello che riguarda i dipendenti (erano 722 nel primo semestre 2004, sono stati 787 nel primo semestre 2005) ma rappresenta “un chiaro segnale di difficoltà per il sistema economico locale, l’ennesima conferma di una crisi che affonda le radici nella congiuntura economica sfavorevole” afferma l’assessore al Lavoro Fabrizio Righi commentando i dati dell’Osservatorio sul mercato del lavoro della Provincia di Modena che, appunto, confermano la tendenza riscontrata negli ultimi quattro anni al costante aumento del ricorso alla mobilità.

Nel primo semestre 2005, inoltre, sono state tre le aziende per le quali è scattata la Cassa integrazione speciale (due nella ceramica, una nel biomedicale), mentre l’anno precedente il provvedimento aveva riguardato solo un’azienda metalmeccanica.

“La crisi si sta diffondendo in tutti i settori economici – aggiunge l’assessore Righi – con una connotazione di carattere strutturale, come conferma anche l’analisi delle 58 aziende che hanno richiesto la mobilità nei primi sei mesi dell’anno”. A fronte di una riduzione delle imprese del metalmeccanico (da 14 nel 2004 a nove nel 2005), infatti, si segnala un notevole aumento del tessile (da otto a 17) e della ceramica (da tre a 11), mentre anche legno (da tre a quattro), industria alimentare (da due a tre) ed edilizia (da due a quattro) mostrano difficoltà. E quest’anno sono entrate in mobilità anche aziende di settori che l’anno passato non ne avevano fatto ricorso, come l’informatica, la chimica, l’industria grafica, i trasporti e il biomedicale.
















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