giovedì, 28 Marzo 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeEconomiaBiologico: triplicano importatori, crollano imprese




Biologico: triplicano importatori, crollano imprese

Dal 2000 ad oggi è triplicato il numero di importatori di prodotti di biologici dall’estero ed è raddoppiato il numero di trasformatori mentre si è verificato un drastico crollo del 28% nel numero di imprese agricole italiane impegnate nelle coltivazioni biologiche. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti svolta in occasione dell’apertura del Salone internazionale dell’alimentazione, salute e ambiente (Sana) che si svolge a Bologna fino all’ 11 settembre.

Di fronte al drastico crollo delle imprese nazionali di produzione che hanno raggiunto il livello minimo dal 2000 ad oggi con meno di 37mila unità è evidente la necessità di interventi per impedire che venga “spacciato” come nazionale prodotto estero ed è per questo necessario – sostiene la Coldiretti – rendere operativo il marchio del biologico italiano per colmare il ritardo del nostro Paese nei confronti di Francia, Germania, Austria, Belgio, Svizzera, Olanda, Svezia e Danimarca che hanno da tempo fatto questa scelta.

Si tratta – precisa la Coldiretti – di una esigenza reale come dimostra il crescente arrivo di prodotti che in assenza di una adeguata etichettatura di origine sono destinati a confondersi con le tipicità nostrane: dalle lenticchie al farro, dal grano al riso. Va difeso il podio conquistato dall’Italia nella classifica mondiale della produzione biologica davanti a Stati Uniti e Brasile e dietro soltanto ad Australia e Argentina, Paesi che hanno la disponibilità di terreni coltivati enormemente più grande di quella nazionale.

L’Italia – sottolinea la Coldiretti – è tuttora leader assoluta nell’Europa allargata con oltre un quinto della superficie coltivata e un terzo delle imprese. A livello regionale – secondo l’analisi della Coldiretti – è la Sicilia, con 6.389 aziende agricole a detenere il primato nel biologico, seguita dalla Calabria (4.078 aziende), dall’Emilia-Romagna (3.378 aziende), dalla Puglia (3.065 aziende) e dal Lazio (2.543 aziende).

Un aspetto rilevante – conclude la Coldiretti – è legato alla presenza in azienda di animali allevati con metodo biologico per i quali nel 2004, rispetto al 2003, si è registrato un incremento in tutte le specie, dalle mucche ai maiali, tranne che per i caprini e le api (arnie in calo da 76.607 a 67.713) mentre particolarmente sensibile l’aumento dei polli passati da 1.287.131 a 2.152.295 unità.
















Ultime notizie