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Un ‘China point’ al Centro impiego di Reggio Emilia

Al Centro per l’impiego di Reggio Emilia, in via Premuda 40, è attivo da circa un mese uno sportello dedicato alle problematiche legate al fenomeno dei laboratori tessili cinesi. L’iniziativa è realizzata dalla Provincia di Reggio Emilia in collaborazione con il Consorzio Spinner-Sviluppo Italia, organismo intermediario per la gestione della Sovvenzione Globale del Fondo Sociale Europeo, che negli ultimi anni ha favorito la progressiva riconduzione a comportamenti regolari di numerose imprese tessili cinesi.

Tale sinergia ha reso possibile la permanenza di un mediatore culturale cinese, che oltre a garantire un’attività di consulenza in ufficio (tutti i giovedì, dalle ore 15 alle 17, tel. 0522.700806), si reca personalmente presso i numerosi laboratori gestiti da suoi connazionali svolgendo una preziosa attività di mediazione linguistica e culturale in materia di regolarizzazione delle attività d’impresa e dei rapporti di lavoro. Durante le visite aziendali il mediatore fornisce consulenza alle imprese i
nteressate all’emersione, ma anche ai lavoratori che avessero necessità di conoscere i propri diritti e di orientarsi nel mondo del lavoro.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa svoltasi al Centro per l’impiego dove erano presenti l’Assessore provinciale al Lavoro Gianluca Ferrari, Stefano Borsari di Spinner Point Emersione di Carpi, il mediatore culturale Chen Xiangxiao e Franco Maramotti, Responsabile del Centro per l’impiego di Reggio Emilia.
“Oltre all’esigenza di rafforzare i controlli e gli interventi repressivi – ha detto l’Assessore Ferrari – di competenza delle autorità ispettive (ciò sarà oggetto d’esame nell’ambito della Commissione provinciale per l’emersione del lavoro irregolare), la Provincia sta operando per assicurare agli imprenditori e lavoratori cinesi adeguati e innovativi canali di comunicazione e strumenti di informazione, che contribuiscano a far emergere il lavoro irregolare, ad alimentare una buona occupazione e a favorire l’integrazione. Tra questi strumenti c’è sicuramente il China point non a caso attivato nel Centro per l’impiego di Reggio, il comune capoluogo è infatti l’area più interessata al fenomeno dei laboratori cinesi irregolari”.
















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