Esce in questi giorni per Incontri Editrice di Sassuolo “Mater”, il primo romanzo della giornalista modenese Elena Bellei. L’opera è inserita nella collana “Biasin” che nel corso degli ultimi anni ha visto la pubblicazione di scritti di Emilio Rentocchini (Segrè – 1988), Roberto Valentini (Calanchi – 1999), Alfredo Gianolio (Vite sbobinate – 2002) e Battista Minghelli (Parole del Frignano – 2004).
“Mater – dove finisce la terra” è un romanzo particolarmente intenso: racconta di un lutto e di un viaggio per riscrivere una vita e ricomporre la figura della madre dopo la sua improvvisa scomparsa. Si apre all’universo femminile di una famiglia borghese attraverso mezzo secolo di storia. Nell’attesa del figlio maschio desiderato vivono, sullo sfondo, la guerra, la Resistenza, la libertà. La memoria diventa pretesto per ritrovare il filo della ragione e il senso delle cose. Ma anche un viatico da offrire a chi lascia questa terra. Una cerimonia laica per chi non è certo che il paradiso esista davvero.
“Non si tratta però – spiega il poeta Emilio Rentocchini nella prefazione – di un “saggio” sulla morte bensì di un romanzo sulla crescita, cioè, sulla vita nel suo momento di massima espressione. Cresce innanzitutto la presa di coscienza della figlia circa la natura profonda e magmatica della madre; cresce poi, nel contempo, la percezione articolata dello sviluppo economico e sociale di un periodo, quello del secondo dopoguerra e del boom; cresce anche, pagina per pagina, l’idea che l’esistenza materna abbia significato la sopravvivenza della famiglia come modello sociale; e cresce infine, parallelamente, nel corso della lettura, la figura misteriosa, greve e aleatoria insieme, a cui solo il viaggio iniziatico di colei che narra darà un volto ormai perduto“.
