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Servizio idrometeorologico di Arpa su rischi frane e alluvioni

Attivare l’allerta e l’intervento della Protezione civile regionale in caso di rischio di alluvioni, frane e di emergenze idrogeologiche. E’ questo il compito del Centro funzionale per la previsione del dissesto idrogeologico, gestito dal Servizio idrometeorologico di Arpa, che dal mese di novembre ha l’incarico di emettere gli avvisi meteorologici e di criticità idrogeologica nell’ambito delle direttive nazionali di Protezione civile.


Nel dettaglio, il Centro funzionale – attivo 24 ore su 24 – avrà il compito di emettere Avvisi meteo, Bollettini di vigilanza idro-geologica – valutazione quotidiana della criticità degli effetti al suolo in relazione alla situazione meteorologica osservata e prevista – e Avvisi di criticità, nei quali verrà esposta una valutazione della criticità degli effetti al suolo innescati da una situazione meteorologica avversa. Tale valutazione è fondata sul raggiungimento, da parte di alcuni indicatori meteo-idro-geologici, di un livello di criticità minimo e sull’avvicinamento e superamento dei livelli di criticità successivi.
A fronte degli Avvisi di criticità, avrà inizio la fase di definizione dell’ Allerta del sistema della Protezione civile da parte della Regione, e quindi di attivazione delle diverse fasi dei Piani provinciali e comunali di emergenza (attenzione, preallarme e allarme), per i quali sono coinvolti, con il coordinamento del Servizio di Protezione civile regionale, le Prefetture, i Vigili del Fuoco, i Comuni, l’Agenzia interregionale per il Po e l’Unione Bonifiche.

La presentazione della nuova attività è avvenuta nel corso del seminario “Il Centro funzionale e la previsione del dissesto idrogeologico in Emilia-Romagna. Comunicazione del rischio”, svolto oggi a Bologna, organizzato da Arpa in collaborazione con il Servizio geologico sismico e dei suoli della Regione.
Alla presentazione del Centro funzionale hanno partecipato gli assessori regionali Lino Zanichelli (Ambiente e Sviluppo sostenibile) e Marioluigi Bruschini, (Sicurezza territoriale, Difesa del Suolo e della Costa, Protezione civile), Bernardo De Bernardinis del Dipartimento della Protezione civile nazionale, Stefano Tibaldi, direttore del Servizio Idrometeorologico di Arpa e Demetrio Egidi, direttore dell’Agenzia Protezione civile dell’Emilia-Romagna.

“Mi preme anzitutto porre l’accento sul concetto cardine di sicurezza territoriale, che non a caso è il nuovo nome attribuito all’Assessorato regionale”, ha ricordato l’assessore alla Difesa del Suolo Marioluigi Bruschini, nel corso del suo intervento. “La sicurezza territoriale può essere garantita solamente dall’integrazione di approcci e punti di vista finora separati: la pianificazione, la programmazione e gli interventi di emergenza si situano ora in un quadro concettuale unitario. Il Centro funzionale e il sistema di prevenzione del rischio idrogeologico rappresentano una importante tappa in questo percorso di integrazione”.
“Da anni – ha proseguito Bruschini – la programmazione ordinaria degli interventi ha visto inaridirsi le proprie fonti di finanziamento. Per gli anni più recenti – e anche per il 2006 che si profila – non ci sarebbe stato modo di effettuare i necessari interventi di miglioramento della sicurezza del territorio, se non vi fosse stata una grande sensibilità e una tangibile collaborazione da parte della Protezione civile.
“Infine, voglio esprimere con forza la grande preoccupazione per il futuro che deriva dalla devastante proposta di legge ambientale licenziata dal Ministero e ora all’attenzione del Governo. La legge va in direzione diametralmente opposta a quel processo di necessaria integrazione che ho ricordato, per esempio disarticolando il ruolo delle Regioni per istituire un rapporto diretto Ministero – Comuni”.

“In Emilia-Romagna abbiamo collocato la sicurezza e la qualità del territorio al primo posto – ha dichiarato Lino Zanichelli, assessore all’Ambiente della Regione Emilia-Romagna – cercando di conseguenza di declinare le nostre politiche sul rispetto di questa priorità. Le politiche settoriali che siamo mettendo in atto per la tutela delle risorse idriche, la difesa del suolo e le politiche energetiche puntano sulla pianificazione e
lavorano sulla qualità della domanda e dei consumi, sulla conservazione e sull’uso appropriato delle risorse. In questo contesto – ha concluso Zanichelli – siamo onorati di mettere a disposizione del Sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico e idraulico una struttura importante come il Servizio Idrometeorologico Arpa della nostra Regione”.

Il territorio dell’Emilia-Romagna è particolarmente soggetto a frane, con oltre il 20% del territorio collinare e montano interessato (circa 36.000 i movimenti franosi censiti) e a episodi di inondazione e allagamento, anche se dal 1996 in avanti, grazie anche alle opere di regimazione idraulica e di difesa, non si sono più verificati eventi importanti.
La direzione del Centro funzionale regionale è stata affidata a Carlo Cacciamani di Arpa, fisico, già responsabile delle attività sperimentali del Centro funzionale in corso dal 2004. Il consolidamento delle attività di protezione civile di Arpa si è reso possibile anche grazie alla confluenza nel Servizio Idrometeorologico di attività e risorse dell’ex-Servizio idrografico e mareografico nazionale, avvenuta nel 2003.
















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