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Federimpresa sul Piano triennale di promozione turistica

“Leggiamo con attenzione le espressioni che un’associazione di commercianti indirizza al “Piano Poliennale di Promozione Turistica” che ipotizza “un percorso per la costruzione …etc, etc”.
Delle proposte che, in questa fase del dibattito, si sottolineano, si staglia con evidenza che “…il piano.. dovrà essere dotato di adeguate linee di finanziamento…etc”, dunque ancora una richiesta di danaro”.


“A noi pare che – scrive il presidente Lapam Federimpresa della Zona di Modena, Gianni Valentini – a questo da tempo consueto ordine di richieste e di sottolineature, una premessa vada fatta: compitare piani va bene, va anche bene spendere risorse pubbliche, anche se trovate con sempre più fatica; è però indispensabile, quando si propone a qualcuno un prodotto, anteporre alla questione se sia, in astratto, consumabile o no, la domanda se vi sia o no concorrenza in giro”.

“A quel punto il nostro richiamo al pubblico non andrà più considerato in assoluto, ed eventualmente promosso senz’altro come idoneo, ma in relazione al fatto che la nostra voce sappia o possa superare quella dei concorrenti e giungere intellegibile a coloro cui inviamo il messaggio.
Purtroppo, se si leggono le cose in questi termini, la prospettiva muta: perché dovrebbe venire a Modena un turista che ha davanti a se la proposta di Venezia, di Firenze, di Roma, di Pisa, etc, etc, ?
Perché a Modena dovrebbe trovare qualcosa che, per intensità, diremmo per profondità di proposta, come si dice “buca lo schermo” ed arriva alla sua attenzione. Perché, ad esempio è un cultore di qualche materia o disciplina che a Modena trova la sua massima espressione, o perché un evento è così forte, specifico, particolare da indurlo ugualmente a recarsi in una città che, pur bella ricca di attrazioni, interessantissima, non ha né Giulietta e Romeo, né Paolo e Francesca, né il Duca del Rigoletto , nè Pulcinella con pizza e Vesuvio a far da promoters”.

Gli esempi di città che, spesso di fronte a crisi indotte da rilocalizzazioni di attività o da superamento di cicli economici, si sono, in Europa e fuori, re-inventate un profilo ed una capacità di richiamo, non mancano. Forse basta copiare, migliorandoli, adattandoli ed aggiornandoli, i percorsi che queste hanno saputo fare.
Naturalmente, quando si fanno queste cose, che possono regalare successi decisivi, anche il livello di rischio sale in modo corrispondente. Diventa necessaria la volontà di essere disposti, purtroppo, anche a sbagliare ed a pagare, se le cose non vanno”.

“Alcune caratteristiche forti le abbiamo: giochiamole a tutto campo e con totale coraggio !
Teniamo però presente che anche le opportunità hanno precisi termini temporali. Fiere, autodromi, piste moto o che si voglia non stanno lì per sempre ad aspettarci, come sappiamo bene. Se altri le realizza non c’è più modo di recuperare. Però è anche vero che le opportunità, per chi sappia scorgerle, non finiscono mai”.
“Il punto è che – conclude Lapam Federimpresa –
oltre che fare le cose diligentemente e bene, occorre farle con dirompente fantasia. Infatti, come dice un vecchio detto, “non basta avere ragione, bisogna che te la diano”. Nello specifico, a darci ragione, devono essere i numeri dei turisti che si portano a Modena e che la apprezzano”.
















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