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Reggio E.: prezzi stracciati online, ma era truffa

Prometteva la vendita di
telefoni cellulari e materiale informatico a prezzi bassissimi, attraverso inserzioni pubblicitarie on-line su un importante sito di aste on-line. Poi, si faceva accreditare i pagamenti su un carta di credito postale, ma successivamente non spediva mai la merce per cui l’acquirente aveva pagato.

Il truffatore, uno studente romeno, e’ stato pero’ individuato e denunciato dai carabinieri di San Polo d’Enza, nel reggiano. Il ragazzo in pochi mesi era riuscito in questo modo ad intascare almeno 10.000 euro.

Il giovane – 20 anni, senza precedenti e in Italia per frequentare un corso di formazione professionale – e’ stato denunciato per truffa aggravata e continuata, ricettazione, illecito utilizzo di dati personali, uso di atto falso e contraffazione di documenti di identita’. I carabinieri avevano iniziato ad indagare dopo che erano arrivate, da diverse parti d’Italia, numerose denunce di persone truffate. Queste, dopo aver visto gli annunci sul sito d’aste avevano contattato (via e-mail) il venditore, e successivamente avevano accreditato il denaro sulla carta Post Pay di cui il presunto venditore aveva fornito le coordinate, senza pero’ ricevere mai quanto avevano acquistato.


I carabinieri hanno subito scoperto che la carta era intestata ad una persona inesistente (il romeno l’aveva ottenuta presentando documenti falsi); a quella stessa persona risultava intestata la tessera telefonica attraverso cui l’inserzionista si collegava al sito di aste on-line. Arrivate ad un punto morto, le indagini dei carabinieri si sono spostate dalla via ‘telematica’ a quella tradizionale. I militari infatti si sono appostati attorno all’ufficio postale dove il giovane si presentava di solito per intascare il denaro accreditato sulla sua carta. Il truffatore cosi’ e’ stato individuato e bloccato.

Perquisendo il suo domicilio, e analizzando le sue attrezzature informatiche (pc, modem, telefono palmare), i carabinieri hanno raccolto prove sufficienti per accusarlo di truffa.
















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