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La Giornata mondiale del gatto a Reggio Emilia

Si è celebrata oggi in tutto il mondo la ‘Giornata del gatto’ e anche a Reggio la festività ha costituito l’occasione per una visita al Gattile di Cella gestito dall’Enpa. Si stima che siano circa 300 gli esemplari ospiti dell’oasi felina, attrezzata per la cura e l’ospitalità dei felini.

Grazie al quotidiano impegno di volontari e veterinari i gatti dell’oasi felina vivono una vita più che dignitosa. A far visita e a “festeggiare” i gatti dell’oasi felina sono stati l’assessore provinciale con delega alla Protezione animali Luciano Gobbi, la presidente provinciale dell’Enpa Stella Borghi, Olga Pattacini del servizio veterinario dell’Ausl di Reggio e i tecnici di Comune e Provincia.

La ‘Giornata del gatto’ è nata nel 1990 dall’idea di una giornalista e gattofila Claudia Angeletti, che attraverso le pagine della rivista “TuttoGatto” aveva promosso un referendum tra i lettori per scegliere il giorno dell’anno più consono a festeggiare questo straordinario amico dell’uomo.
Una giornata speciale dunque anche per gli ospiti del gattile di Cella che, è importante sottolineare, sono tutti vaccinati e sterilizzati pertanto chi fosse interessato ad adottarne uno può contattare direttamente il personale in servizio al gattile.

“Si tratta di un presidio importante – ha sottolineato l’assessore Luciano Gobbi – per la cura e il benessere dei gatti. Per la Provincia, come anche per il Comune, investire in queste oasi è segno di un impegno politico forte per la protezione degli animali”. L’assessore Gobbi ha inoltre colto l’occasione per lanciare alcune proposte da concretizzare in futuro: “Occorrerà mettere in atto una campagna di affido e una per la sterilizzazione di questi animali. La sterilizzazione in particolare non è, come molti erroneamente credono una pratica crudele, anzi consente all’animale di vivere più a lungo e soprattutto di vivere meglio”.

Su quest’ultimo punto è intervenuta anche la presidente provinciale dell’Enpa Stella Borghi: “L’accoppiamento fra animali non ha una valenza affettiva, quindi la sterilizzazione non comporta alcun trauma per l’emotività dell’animale, anzi gli consente di vivere in maniera più sana”.
















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