Fatturato e volumi di vendita della grande
distribuzione organizzata riprendono a volare. Il fatturato della grande distribuzione derivante dalle vendite dei prodotti del largo consumo
confezionato aumentato del 3,6% nel bimestre novembre-dicembre 2005 rispetto a un anno prima, quasi un punto percentuale in pi rispetto alla
media dell’anno 2005 (+2,7%).
Questo il dato rilevato da “Vendite flash”, il
bollettino del Centro studi di Unioncamere dedicato al monitoraggio bimestrale del giro d’affari dei supermercati ed ipermercati di tutta Italia
a novembre e dicembre scorsi. Il risultato, spiega Unioncamere, legato sia alla riduzione delle vendite promozionali, che ha prodotto un lieve incremento del costo della spesa (+0,3%), sia ad una tenuta dei volumi di vendita (+3,3%).
Per quanto riguarda le aree di spesa, il reparto del freddo segna ancora un contrazione marcata (-1,9%), mentre pi contenuta la riduzione del reparto del fresco (-0,4%). Per le bevande, invece, il costo della spesa aumenta dello 0,5%. Gli incrementi maggiori, comunque, si registrano nel segmento della drogheria alimentare (+1,1%) e della cura degli animali (+1,2%). Infine, mentre i prodotti per la cura della persona subiscono un’ulteriore limatura (-0,3%), quelli per la cura della casa risultano in aumento dello 0,9%.
A livello regionale, l’area che riporta i migliori risultati il Centro, in cui Lazio e Umbria registrano l’incremento delle vendite maggiore (6,2% rispetto all’analogo bimestre dello scorso anno). Buono anche l’andamento delle Marche (+5,6%), mentre decisamente pi contenuto l’aumento registrato
in Toscana (+2,4%). Nel Mezzogiorno, si passa da realt come la Calabria e la Campania, che realizzano performance superiori al 5%, agli unici risultati negativi a livello nazionale, quelli di Sardegna (-3,6%) e Sicilia (-0,1%).
Nel Nord-Ovest l’andamento sostenuto dal Piemonte, in cui il fatturato cresce del 3,8% negli ultimi dodici mesi. Lombardia e Liguria superano
invece di poco il 2% annuo. Nel Nord-Est i risultati migliori si registrano in Emilia Romagna (+3,1%), seguita dal Veneto (2,4%), mentre il Trentino Alto Adige sperimenta una sensibile decelerazione delle vendite del settore non alimentare, che si traduce in un incremento del fatturato pari a solo lo 0,8%.
