venerdì, 19 Aprile 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomePoliticaI Ds di Sassuolo sul Psc





I Ds di Sassuolo sul Psc

I DS di Sassuolo esprimono la loro grande soddisfazione per l’approvazione del PSC da parte della maggioranza di Sassuolo. Il Piano privilegia la qualità ambientale, la riqualificazione, la politiche per la casa ed una mobilità più sostenibile.


PUNTI QUALIFICANTI DEL PIANO STRUTTURALE COMUNALE DI SASSUOLO


L’AMBIENTE

Il PSC si caratterizza per l’attenzione alle problematiche dell’ambiente e della promo-zione di uno sviluppo sostenibile del territorio.
Le scelte riguardano in primo luogo il sistema delle tutele, recepito dal PTCP ed este-so a numerosi aspetti: sono classificati come “ambiti agricoli di rilievo paesaggistico” 1.747 ha. di territorio, oltre il 45% del totale del territorio comunale, mentre 453,4 ha (11,7%) di “ambiti di valore naturale e ambientale”, sono sottoposti ad una disciplina di forte tutela e qualificazione anche a fini di fruizione naturalistica. Le aree di tutela naturalistica previste dal PTCP hanno una dimensione territoriale di 74,5 ha.; ad esse si aggiungono molte altre aree di particolare interesse naturalistico, come le aree bo-scate (315 ha.) e le aree fluviali (391,7 ha).
Le azioni di qualificazione ambientale sono molto numerose e riguardano ogni aspetto del Piano strutturale: dalla riorganizzazione del sistema produttivo, a nord della Pe-demontana, con la definizione di criteri per interventi di adeguamento e infrastruttura-zione tali da trasformare nel tempo gli ambiti in “aree ecologicamente attrezzate”, all’adeguamento del sistema delle reti tecnologiche (fognature, acquedotto) secondo un piano-progetto sviluppato da SAT nell’ambito del PSC; dall’interramento di linee elettriche ad alta tensione che attraversano la città (inquinamento elettromagnetico), all’inversione del processo di impermeabilizzazione del suolo con “restituzione” – at-traverso gli interventi di riqualificazione – di quote significative di aree permeabili, fino all’adeguamento alla normativa antisismica.
Il PSC prevede la qualificazione e il forte potenziamento della dotazione di aree verdi e attrezzature sportive, attraverso meccanismi di acquisizione e sistemazione delle aree inseriti negli obblighi connessi all’attuazione: le aree destinate a verde nel PSC con funzioni di parco e giardino pubblico e a dotazioni ecologiche sono pari a 308,1 ha (+27% rispetto alle previsioni del PRG vigente). Ad esse si sommeranno ulteriori quote, spesso molto rilevanti, di aree sistemate a verde pubblico che saranno cedute attraverso l’attuazione degli interventi di riqualificazione.
Sono previsti incentivi alla promozione del risparmio energetico e idrico e della qualità ecologica degli interventi, con sconti sugli oneri fino al 50%. Inoltre in sede di POC tut-ti gli interventi urbanistici significativi sono soggetti a studio di fattibilità per l’impiego di energie alternative (solare, fotovoltaico, co-generazione, ecc.), con obbligo di introdu-zione di misure finalizzate al contenimento dei consumi e all’impiego di risorse ener-getiche rinnovabili e a basso carico inquinante.


LA SCELTA DELLA RIQUALIFICAZIONE

Il PSC di Sassuolo non prevede aree di espansione dell’urbanizzazione. Tutte le scel-te urbanistiche sono finalizzate alla riqualificazione urbana, attraverso 18 vasti ambiti da riqualificare (interventi diffusi – interventi di trasformazione urbanistica – interventi di riqualificazione ambientale) attuabili per gradi e per parti, attraverso l’inserimento nel Piano Operativo Comunale di durata quinquennale. Gli ambiti da riqualificare sono estesi per 238 ha di territorio, vale a dire quasi un quarto (23,5%) di tutto il territorio urbanizzato di Sassuolo. Fatte salve le prerogative delle singole schede e del POC, che possono incrementare tale valore, il PSC definisce un obiettivo minimo impre-scindibile di realizzazione di superficie verde permeabile all’interno degli ambiti da ri-qualificare, pari al 30% dell’intera superficie di ciascun ambito.
L’attuazione degli interventi entro gli ambiti da riqualificare comporta, attraverso l’inserimento nel Piano Operativo Comunale ed i conseguenti Accordi con i soggetti interessati, l’applicazione di prescrizioni del PSC e del POC relative alla cessione gra-tuita di aree, alla bonifica e messa in sicurezza dei suoli, all’adeguamento delle reti in-frastrutturali, alla sistemazione di spazi di uso pubblico, alla realizzazione di nuove in-frastrutture, oltre all’attuazione convenzionata di interventi di edilizia abitativa, di cui si dirà più avanti.
Il modello insediativo che progressivamente verrà attuato negli ambiti da riqualificare è opposto rispetto a quello oggi presente (alta densità edilizia, elevatissima imperme-abilizzazione dei suoli, scarsa o nulla dotazione di verde, servizi e infrastrutture): ogni ambito è governato da una scheda di assetto urbanistico e da criteri perequativi, che consentiranno in sede di POC di definire con i soggetti attuatori interventi di qualità urbanistica ed edilizia e di promuovere forme di risparmio energetico e di qualità eco-logica (bioarchitettura). Per avere un’idea del tipo di insediamenti, si può considerare che l’indice territoriale medio calcolato su tutti gli ambiti da riqualificare oggetto di tra-sformazioni urbanistiche (AR.2 e AR.3) è pari a 0,17 mq./mq., vale a dire circa un ter-zo di quello medio attuale.
La bassa concentrazione edilizia è resa possibile, in termini di fattibilità economica, dalla valorizzazione degli usi che il PSC prevede entro gli ambiti.
Anche nei due casi di ambiti che tecnicamente sono definiti ai sensi della legge urba-nistica di “nuovo insediamento”, si tratta in realtà di previsioni finalizzate alla riqualifi-cazione e all’acquisizione di nuove dotazioni di attrezzature e spazi pubblici in ambiti strategici: San Michele e via Indipendenza (area dell’ex Goya da demolire, e lottizza-zione già prevista dal PRG vigente).
La riqualificazione è sostenuta dalla logica della perequazione urbanistica, che con-sente di trasferire diritti edificatori in aree idonee e di eliminare dal piano le previsioni di aree soggette ad esproprio (vincoli da tempo decaduti), per acquisire direttamente tali aree nell’ambito dell’attuazione del piano.


Tutti gli ambiti soggetti a POC concorrono infatti in misura omogenea e parametrata economicamente, attraverso una quota di cessione di aree e la realizzazione di opere extraoneri, alla formazione di un patrimonio di aree pubbliche la cui destinazione è quella della partecipazione a politiche di qualificazione del territorio nei vari settori (e-dilizia sociale – acquisizione e realizzazione di parchi e attrezzature, eliminazione di strutture incongrue, ecc.), anche attraverso il trasferimento convenzionato di diritti edi-ficatori e la permuta di diritti assegnati all’Amministrazione con aree strategiche da acquisire.


LE POLITICHE DELLA CASA

Il PSC mette l’Amministrazione Comunale in grado di governare nel suo complesso il problema della casa attraverso strumenti efficaci di acquisizione, programmazione, convenzionamento, applicabili all’intera gamma delle modalità insediative, di cui cer-tamente oggi non dispone.
L’intervento pubblico nell’edilizia residenziale si potrà esercitare sul 100% degli ambiti soggetti a POC (pressoché tutta la previsione del PSC). La quantità di edilizia resi-denziale finalizzata alle politiche pubbliche potrà essere pari al 40% minimo in ogni comparto. La possibilità in sede di POC di acquisire gratuitamente aree anche edifi-cabili, e di trasferire diritti edificatori mette l’Amministrazione Comunale in grado di ri-spondere in modo più flessibile e tempestivo alle esigenze qualitative e quantitative delle politiche urbane e delle politiche della casa e dei servizi.
Ciò consente di compiere un passo avanti importante per sviluppare azioni efficaci nel campo delle politiche della casa, attraverso il PSC (che non ha scadenza temporale, non assegna diritti edificatori, ma definisce strategie e regole per la tutela e la tra-sformazione del territorio) e il POC (che assegna i diritti edificatori entro gli ambiti de-finiti dal PSC, specifica attraverso intese pubblico/privato le modalità qualitative e quantitative degli interventi, coordinandosi con il programma delle opere pubbliche).


Nel PSC di Sassuolo il tema delle politiche abitative è stato affrontato a tre livelli:

– privilegiando in misura pressoché totale per gli interventi di edilizia residenziale gli ambiti da riqualificare, facendo cioè coincidere le strategie urbanistiche di riorga-nizzazione del territorio con quelle sociali di quantificazione e qualificazione dell’offerta abitativa;

– assegnando a ciascun ambito il duplice compito di concorrere alla creazione di un patrimonio pubblico di aree (attraverso cessioni gratuite extrastandard) e di legare l’attuazione degli interventi all’obbligo di convenzionamento di una quota dei diritti edificatori, che il comune dovrà finalizzare alle politiche sociali della casa;

– assegnando al POC criteri, strumenti e metodi per programmare adeguatamente – sotto i profili sociali, ambientali e di funzionalità urbanistica – gli interventi da attua-re, anche attraverso il monitoraggio dell’attuazione.
Il controllo pubblico sulle aree da destinare ad interventi abitativi di tipo sociale si po-trà quindi esercitare, oltre che attraverso il meccanismo del PEEP (il comune destina nel POC una serie di aree a piano di zona per l’edilizia economica e popolare, ed at-tua il PEEP espropriando le aree stesse ed assegnandole in diritto di superficie agli operatori che realizzano edilizia sovvenzionata e convenzionata), attraverso la previ-sione della cessione gratuita al comune, all’atto dell’attuazione del Piano, di una parte delle aree da destinare ad interventi urbanistici: questo secondo meccanismo elimina l’esigenza di attivare procedure di esproprio (spesso di iter lungo e complesso) e dà al Comune garanzia di disporre di un proprio patrimonio di aree su cui intervenire nelle diverse modalità previste dalla legge.
La programmazione dell’offerta abitativa potrà giovarsi dello strumento dell’edilizia convenzionata, in base a quanto previsto dalla legge regionale (L.n.24/2001), stabi-lendo il canone di locazione di abitazioni da realizzare (o da recuperare) per la loca-zione permanente o la locazione a termine, e per la definizione del prezzo di cessione nel caso di interventi che godano di contributi in conto capitale o in conto interessi per l’acquisto, il recupero e la costruzione di abitazioni (art.13 L.R.24/2001).
Per svolgere una politica abitativa incisiva il comune deve quindi prioritariamente promuovere la realizzazione e il recupero di abitazioni pubbliche e la realizzazione e il recupero di abitazioni in affitto, permanente e temporaneo, sia accedendo ai contributi regionali in materia, sia attraverso forme dirette di accordo con operatori disponibili al convenzionamento. Questa offerta, da non concentrare in quartieri “speciali”, ma da distribuire in tutti gli interventi di trasformazione urbanistica, è in grado di dare risposta ai bisogni abitativi delle fasce sociali più deboli, anche perché può essere modulata e mirata agli effettivi bisogni riscontrati nella realtà del territorio.
Le altre tipologie di offerta (in particolare la promozione dell’acquisto della prima casa) possono essere perseguite con le modalità previste dalla legislazione regionale, fruendo dei benefici diretti (contributi regionali) e indiretti (defiscalizzazione locale) previsti.
La disponibilità di una quota rilevante dell’offerta residenziale totale che il progetto di PSC destina obbligatoriamente a queste politiche rappresenta una pre-condizione uti-le alla messa in campo di strategie di intervento e politiche abitative realmente efficaci.


MOBILITÀ

Il PSC di Sassuolo, redatto in forma associata con quello di Fiorano, porta a sistema il complesso di piani e di progetti in corso di approvazione e/o attuazione (piani traffico, infrastrutture / servizi), collocandoli entro un quadro coerente di assetto del territorio, condiviso dalla Provincia di Modena attraverso l’Accordo di Pianificazione. Alla scala del sistema urbano Sassuolo-Fiorano le scelte urbanistiche relative alla mobilità deli-neano i seguenti obiettivi:

– Dare visibilità e forza progettuale all’idea della realizzazione di un modello di mo-bilità sostenibile come idea-guida del Piano, a cui finalizzare le politiche e gli ac-cordi promossi dal Piano stesso.

– Attuare progressivamente la totale separazione del traffico merci da quello di ti-po urbano e interurbano delle persone, come condizione indispensabile a garantire condizioni adeguate di sicurezza e di efficienza delle rispettive modalità di traspor-to (con il sistema dei transit-points, con la rilocalizzazione di funzioni di magazzi-naggio dalle aree urbane interne ad aree più esterne e funzionali, con provvedi-menti capaci di incentivare il processo di riorganizzazione della logistica in un’ottica di sostenibilità ambientale e territoriale).

– Rilanciare un programma di interventi infrastrutturali e di servizio sul trasporto pubblico, in un’area che esprime una domanda di mobilità sia sistematica che oc-casionale di medio-lungo raggio, molto adatta all’organizzazione di un’offerta di qualità di trasporto pubblico moderno;
In coerenza con tali obiettivi, il disegno di riorganizzazione del sistema della mobilità individuato dai PSC di Sassuolo e Fiorano si fonda su quattro scelte strategiche della pianificazione:

– la progressiva eliminazione della commistione di traffici pesanti legati al trasporto delle merci per attività produttive e dei traffici urbani leggeri e misti;

– il potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico sia su ferro (unificazione delle due stazioni ferroviarie, miglioramento dei collegamenti con Modena, Reggio e in prospettiva Vignola-Casalecchio) che su gomma (nuova linea di trasporto pubblico lungo la direttrice Sassuolo-Fiorano-Maranello

– la gerarchizzazione e specializzare della rete viaria extraurbana ed urbana

– gli interventi per il miglioramento della comodità e sicurezza delle modalità di per-correnza ciclabile e pedonale, migliorando a tal fine in modo sostanziale anche la qualità dell’accessibilità alle aree centrali (parcheggi, nodi di interscambio, servizi connessi).

La riorganizzazione della rete viaria avviene individuando tre principali classi gerar-chiche e funzionali:

– la rete primaria di grande viabilità

– la rete di connessione extraurbana e di scorrimento urbano

– la rete di distribuzione locale
Le previsioni del PSC sul sistema della mobilità individuano pertanto un sistema viario fortemente gerarchizzato che tende a “scendere di livello” mano a mano che si proce-de all’interno dei centri urbani e delle frazioni.
I tre sistemi di rete si presentano connessi, ed in grado di consentire adeguata acces-sibilità ai poli del territorio, esistenti e di progetto. In tal senso, soprattutto con riferi-mento all’area centrale di Sassuolo, vanno visti i 7 principali siti di parcheggio che co-stituiscono i terminali di attestamento dei movimenti veicolari a servizio dell’area storica.

Il tema del miglioramento dell’accessibilità alle aree urbane centrali viene affrontato con la previsione del potenziamento del sistema di parcheggi pubblici di attestamento, come strumento per l’attuazione di politiche di valorizzazione del sistema delle centra-lità. L’esame dell’attuazione in base alle previsioni dei PRG consentirà di adeguare progressivamente il dimensionamento dell’offerta e di definire nei POC le modalità di realizzazione/gestione connesse all’attuazione degli interventi urbanistici.
Di grande rilevanza risulta l’ipotesi di un collegamento di trasporto collettivo di tipo urbano ipotizzato tra Sassuolo e Fiorano quale sistema di cerniera tra le aree urbane dei due centri.
Si tratterà di un sistema moderno, caratterizzato da standard di impatto minimali e e-levati comfort di servizio che tenderà a dare una risposta alternativa all’utilizzo dell’automobile a tutti gli spostamenti di breve e medio raggio distribuiti lungo la dorsale est – ovest del territorio, prevedendo, rispetto ad un orizzonte previsionale di più lungo respiro, il prolungamento del servizio sino a Maranello e, oltre il Secchia, sino a Casalgrande nel reggiano.
Il sistema di trasporto pubblico sarà associato alla progressiva creazione di un asse urbano caratterizzato da mobilità compatibile diviene la strategia dell’intero nuovo pia-no. La nuova stazione ferroviaria di Sassuolo costituirà il perno del nuovo sistema in-termodale (ferro/gomma) e, attraverso un’adeguata azione di progettazione urbana e di concentrazione di servizi, un punto focale del disegno del nuovo sistema urbano Sassuolo-Fiorano.
Transit points: la loro definitiva localizzazione, l’assunzione nel piano delle indicazio-ni tecniche provenienti dallo studio sul layout e dalla successiva sperimentazione, di-vengono atti strategici per il futuro sviluppo delle politiche di mobilità delle merci nel-l’ambito del nuovo piano. La localizzazione strategica dei transit points non va definita sulla base di una visione statica dell’assetto del territorio, ma in una prospettiva dina-mica di evoluzione tendenziale, in cui le strategie di delocalizzazione, la creazione di aree industriali ecologicamente attrezzate, la riorganizzazione più complessiva del si-stema della mobilità conducono da una soluzione strutturale coerente.
















Ultime notizie