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Referendum: Modena, denuncia di Andrea Leoni (FI)

“Dopo avere visto il Sindaco Pighi partecipare attivamente alla campagna politica della sinistra per il NO al referendum, prendiamo atto che l’Amministrazione comunale concede al personale la copertura retributiva per partecipare ad una iniziativa sindacale per propagandare, a poche ore dal voto, ‘le ragioni del NO’. Evidentemente la sinistra non ha ancora imparato ad utilizzare, in modo imparziale, le istituzioni pubbliche. Ancora una volta il municipio viene trasformato, a spese dei cittadini, in platea per la propaganda politica ad uso e consumo della sinistra e dei sindacati rossi attraverso un’assemblea dai contenuti lontani da ciò che crediamo dovrebbero essere quelli relativi ad un iniziativa sindacale”.


Lo ha affermato il Consigliere regionale di Forza Italia, Andrea Leoni, Capogruppo in Consiglio comunale a Modena venuto a conoscenza della convocazione, per venerdì 23 giugno 2006, di un’assemblea sindacale retribuita di due ore per il personale del Comune di Modena, dal titolo ‘Referendum sulla riforma della Costituzione del 25 e 26 giugno 2006, le ragioni del NO’.

“Non è certo in discussione il diritto generale di organizzare iniziative sindacali né tantomeno il diritto dei dipendenti di parteciparvi contando sulla copertura retributiva. Ciò che contestiamo – ha affermato l’esponente Azzurro – è il contenuto prettamente politico e propagandistico dell’iniziativa. Considerato il titolo dell’iniziativa, non crediamo che il personale sia stato invitato a confrontarsi su problemi contrattuali. Di sindacale questa iniziativa ha solo il nome. Senza considerare che essendo il contenuto dell’iniziativa così smaccatamente di parte, è presumibile prevedere una partecipazione quasi esclusiva dei sostenitori del no.
Che cosa ne pensa il sindaco Pighi? Tutto va bene finché si propagandano, a spese di tutti, iniziative di sinistra? Tutto va bene purché si continui a fare girare la cinghia di trasmissione che unisce sindacati rossi e partiti della sinistra?
Dopo avere trasformato gli strumenti per la comunicazione istituzionale del Comune in cassa di risonanza ad uso e consumo esclusivo di assessori di sinistra, è ora che l’Amministrazione pubblica di sinistra la smetta di utilizzare il municipio come sede di partito. Usare l’incentivo della retribuzione per consentire ai sindacati della sinistra di sottoporre il personale del Comune all’ultimo comizio politico prima del voto sembra inopportuno e profondamente offensivo nei confronti delle istituzioni e di tutti i cittadini”.
















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