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Aeroporto Bologna: ‘servono scelte comuni tra Modena e Bologna’

“Modena dovrebbe prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di svolgere un ruolo piĆ¹ attivo e diretto nel governo e nelle scelte dell’Aeroporto di Bologna attraverso un proprio rappresentante nel consiglio di amministrazione”.


Mario Lugli, vice sindaco di Modena e assessore alla Cultura e al Turismo, lancia una provocazione al mondo politico e imprenditoriale cittadino dopo la recente firma dell’accordo quadro per la cittĆ  metropolitana, firmato dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Provincia e dal Comune di Bologna, accordo che prevede oltre 147 milioni di euro di investimenti sui trasporti, le infrastrutture, la ricerca e la cultura.

“Tra i punti principali – spiega Lugli – ci sono i progetti dell’alta velocitĆ , del sistema ferroviario metropolitano e del trasporto veloce urbano, del sistema ferroviario regionale, della grande stazione di Bologna, del passante autostradale nord, del sistema aeroportuale. E, inoltre, si prevedono fondi per la ricerca e lĀ“innovazione e per la cultura. Per tutti questi motivi – aggiunge il vice sindaco – Modena dovrebbe resistere alle sirene del campanilismo e investire in un rapporto piĆ¹ organico con Bologna poichĆ© molte delle infrastrutture bolognesi sono anche modenesi”.

Aeroporto, alta velocitĆ  ferroviaria e sistema fieristico sono i terreni sui quali – a giudizio di Lugli – il rapporto tra Modena e il capoluogo regionale dovrebbe essere piĆ¹ stretto.

“Il sistema alberghiero modenese giĆ  lavora con la Fiera di Bologna, l’alta velocitĆ , che avrĆ  una delle sue stazioni nel capoluogo regionale, ĆØ un “treno” che Modena non puĆ² perdere e l’Aeroporto intercontinentale ĆØ giĆ , nei fatti, anche il nostro aeroporto ed ĆØ decisivo per la nostra economia e il nostro turismo”, prosegue Lugli.

“La realtĆ , in questo caso, anticipa l’assetto auspicabile delle relazioni politiche tra i territori. Bologna dovrebbe evitare la tentazione di fare da sĆ© e Modena la tentazione di sottovalutare l’importanza di rapporti piĆ¹ stretti tra le due cittĆ . L’integrazione – conclude il vice sindaco – ĆØ un dato di fatto che va governato nell’interesse comune”.
















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