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All’Università il punto sulle ‘Linee guida per una sana alimentazione’

La popolazione dei paesi industrializzati, come l’Italia, si sta caratterizzando principalmente attorno a tre stili comportamentali, cui fanno da contrappunto altrettanti fattori di rischio sociale: l’inattività come causa di malattie; un alimentazione giornaliera non corretta e non equilibrata, fonte di un eccesso di macronutrienti (carboidrati semplici o zuccheri, grassi saturi, proteine soprattutto di origine animale), eccesso di alcool, eccesso di sale e carenza di alcuni micronutrienti fondamentali; un errato stile di vita, che induce sedentarietà, pensieri negativi, isolamento.

Questi tre fattori, non dimenticando la genetica ereditata, sono concausa tanto per bambini, quanto per adulti ed anziani, dell’incremento di soprappeso e obesità in Italia, dove si registrano 4 milioni di obesi ed il 36% di bambini in sovrappeso.

Il costo annuo per le persone cosiddette “fuori forma” e le patologie correlate è di 22,8 miliardi di euro di cui il 64% per ricoveri ospedalieri.

Saranno questi gli importanti argomenti che verranno trattati nella conferenza, ad ingresso libero, che si terrà domani 17.00 presso l’Aula Magna P. Manodori presso il Complesso Universitario ex Caserma Zucchi (Viale Allegri, 9) a Reggio Emilia, che vedrà salire in cattedra il prof. Nino Carlo Battistini, ordinario di Scienze Tecniche Dietetiche Applicate all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia per presentare le “Linee guida per una sana alimentazione”.

Va ricordato che il nostro peso corporeo è determinato dalla interazione multipla e complessa di fattori genetici, comportamentali ed ambientali che agiscono attraverso la mediazione fisiologica dell’introito calorico e del dispendio energetico. Le errate abitudini alimentari associate ad un non corretto stile di vita hanno come conseguenza, nel lungo periodo, malnutrizione per eccesso, soprappeso ed obesità, e malnutrizione per carenza, anoressia.
L’obesità ha un effetto su morbosità e mortalità, che può portare a malattie associate e a complicanze, quali diabete di tipo 2, ipertensione arteriosa, iperlipidemie, patologia cardiovascolare, calcolosi biliare, tumori (utero, mammella e colon), patologia delle gonadi, patologia ostetrica e perinatale, patologia respiratoria, l’apnea nel sonno, patologia osteo-articolare. Mentre la malnutrizione per carenza può contribuire, invece, a ridurre le difese immunitarie, all’invecchiamento precoce, alle osteopatie e a rischi cardiovascolari.

Come indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sarebbe sufficiente camminare trenta minuti al giorno per un percorso di almeno 3 Km. Questa attività deve essere costante e giornaliera, perché è proprio la costanza che aiuta a perdere peso e a garantire “benessere psico–fisico” piuttosto che 2 ore di palestra 1 volta la settimana.
Può essere di aiuto, per l’adulto, utilizzare l’indice adiposità-magrezza l’Indice di Massa Corporea, che prende in considerazione la statura e il peso dell’individuo.
















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