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Reggio E.: urbanistica, via alla programmazione di area vasta

Le tematiche che oggi l’urbanistica deve affrontare non sono più circoscrivibili ad un confine amministrativo, ma devono abbracciare un contesto territoriale e sociale molto più ampio. In questo scenario assume una crescente importanza strategica la pianificazione di “area vasta”, introdotta già sul finire degli anni Novanta dalla Provincia con il Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp).

Una pianificazione in grado di incidere maggiormente su problematiche complesse quali la sostenibilità territoriale, l’economia, il welfare, la dispersione insediativa, il sistema della mobilità, la qualità urbana e il paesaggio.
In provincia di Reggio Emilia questo nuovo approccio ai temi della pianificazione urbanistica – basato su una logica di collaborazione e co-pianificazione che permetta di integrare le varie istanze del territorio, nel rispetto dell’autonomia dei singoli soggetti coinvolti – è già realtà grazie al Ptcp della Provincia, ma sarà ora ulteriormente rafforzato dal Protocollo di intesa sottoscritto questa mattina nella Sala del Consiglio provinciale.
La firma è avvenuta in occasione dell’istituzione di un Tavolo di concertazione fra la Provincia di Reggio Emilia, il Comune di Reggio Emilia ed i Comuni di Albinea, Bagnolo in Piano, Bibbiano, Cadelbosco di Sopra, Campegine, Casalgrande, Cavriago, Correggio, Quattro Castella, Montecchio, Rubiera, San Martino in Rio, Sant’Ilario d’Enza, Scandiano.

Finalità e funzionamento del Protocollo di intesa e del Tavolo di concertazione – che per molti Comuni coinciderà con l’adeguamento degli strumenti urbanistici locali alla nuova Legge urbanistica regionale – sono stati presentati alla stampa dalla presidente della Provincia Sonia Masini, dal sindaco e dall’assessore all’Urbanistica del Comune di Reggio Emilia Graziano Delrio ed Ugo Ferrari, e dal coordinatore provinciale di Anci e Legautonomie locali, Cesare Beggi.

“Questo ambito territoriale presenta una stretta integrazione e interdipendenza degli assetti insediativi, economici e sociali, ed è caratterizzato da un sistema di opere ed iniziative che determinano una elevata relazione al suo interno: dalla stazione intermedia della linea ad alta velocità al nuovo casello autostradale a Caprara, dalla definizione del Piano urbano della mobilità alle aree produttive di interesse sovracomunale ed altro ancora”, ha detto il sindaco Graziano Delrio. “L’omogeneità territoriale costituisce una importante opportunità per la costruzione di una visione comune e per la definizione di un sistema integrato di area vasta -ha affermato la presidente Sonia Masini – Il Ptcp è la sede propria per la pianificazione a livello provinciale, questo Tavolo integrerà il lavoro in corso aiutando i territori coinvolti a coordinare meglio scelte urbanistiche e infrastrutturali”.

Cesare Beggi si è invece soffermato sulla “rapida evoluzione del quadro programmatorio delle politiche urbanistiche e territoriali degli Enti Locali coinvolti, visto che ben 11 dei 15 Comuni coinvolti hanno avviato il procedimento di formazione dei loro piani urbanistici in ottemperanza alla Legge regionale 20 del 2000”.

“In previsione dell’attuazione degli strumenti di condivisione istituzionale (Conferenza di pianificazione) individuati dalla Legge regionale, il Protocollo si propone di delineare un quadro di analisi condiviso del territorio e dei conseguenti limiti e condizioni per il suo sviluppo”, ha spiegato l’assessore comunale Ugo Ferrari. “Il lavoro del Tavolo di concertazione, poi, consentirà di definire una comune base di conoscenze e modalità operative, in grado di accompagnare i procedimenti di formazione dei piani urbanistici e territoriali degli Enti sottoscrittori, all’interno della visione e delle problematiche di area vasta. Fra le tematiche che verranno affrontate, l’individuazione di poli produttivi e di servizio a valenza sovracomunale; la valorizzazione del territorio extraurbano attraverso la tutela delle eccellenze naturalistiche e lo studio di una normativa comune a tutto il territorio agricolo; la riqualificazione della Via Emilia, intesa sia come sistema insediativo, sia per le sue valenze trasportistiche”.
















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