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Domani sciopero alla Ferrari

A pochi giorni dall’inizio del Mondiale di Formula Uno la Ferrari di Maranello fa i conti con uno sciopero che i sindacati di categoria Fiom, Fim e Uilm hanno indetto per domani e che riguarda gli straordinari ‘comandati’ del sabato e di tutte le forme di lavoro straordinario durante la settimana.


Nella giornata di oggi si terranno le assemblee in fabbrica in cui le Rsu illustreranno agli operai i motivi del contendere che sono al centro del braccio di ferro con l’azienda. I Sindacati hanno organizzato un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento di Maranello che dovrebbe andare avanti per tutta la giornata di domani.



Al centro delle rivendicazioni degli operai ci sono tre punti fondamentali, il primo riguarda la pianificazione delle ferie che l’azienda obbliga a pianificare sulla base dei produttivi previsti; secondo i sindacati gli operai che non le pianificano nei primi sei mesi dell’anno corrono seri rischi di avere difficoltà sulla flessibilità dell’orario in previsione della contrattazione per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro in scadenza il prossimo 30 giugno.



La seconda rivendicazione dei sindacati riguarda presunte discriminazioni salariali che sarebbero in atto, secondo le Rsu tra novembre 2006 e febbraio 2007 ad interi gruppi di lavoratori sarebbero state concesse somme di denaro senza che vi fosse data nessuna motivazione plausibile. Ovviamente i sindacati non vorrebbero fossero negate in futuro tali elargizioni ma che laddove ci sono – afferma Paolo Ventrella membro della Rsu – siano fatte in maniera equa e sulla base di criteri trasparenti e verificabili”.



Infine c’è scontro sui premi di produzione che saranno ricevuti ad aprile sulla base dei risultati raggiunti nel 2006, secondo le Rsu tali risultati hanno superato largamente le aspettative dell’azienda per questo i sindacati hanno chiesto aumenti delle cifre destinate agli operai. Sulla questione premi di produzione le organizzazioni sindacali hanno ricevuto rassicurazioni di massima ma sono preoccupati dal fatto che a marzo, ad un mese quindi dalla consegna del danaro prevista ad aprile, non si è ancora aperto un tavolo di trattativa per conteggiare l’aumento.
















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