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Modena: Confesercenti incontra Questore Graziano

Tra le imprese, quelle commerciali sono certamente le più esposte a furti e rapine e questo certamente è uno dei motivi che spiega perché sette commercianti su dieci considerano la sicurezza una preoccupante criticità nella nostra provincia. Confesercenti Modena, dopo avere realizzato in passato diverse indagini sull’argomento, torna quindi a discutere del tema sicurezza e lo fa con il questore Elio Graziano che incontrerà gli organi dirigenti dell’associazione ed una cinquantina di imprenditori del commercio. L’iniziativa è prevista per domani, lunedì 21 maggio 2007 alle ore 17, nella sede provinciale di Confesercenti in Via Santi 8.


Ancora una volta l’approccio al tema caldo della sicurezza, in passato forse sottovalutato da alcuni, avviene attraverso il confronto e con l’obiettivo di trovare soluzioni condivise e praticabili, idonee a contrastare una tendenza che non può essere liquidata come semplice percezione anche per evitare che si diffonda un preoccupante ed inaccettabile atteggiamento d’impotenza. La sicurezza, infatti, costituisce uno degli indici più rilevanti per misurare la qualità della vita di un territorio; è fuori luogo creare allarmismo, ma è comunque doveroso prendere atto di un cambiamento significativo del contesto e della necessità di affinare gli strumenti di contrasto. I quotidiani episodi di cronaca, furti, scippi, rapine, spaccio, altro non sono che la cartina di tornasole di questo mutamento.


«Organizzando l’incontro – spiega Tamara Bertoni, direttore provinciale Confesercenti Modena – vogliamo prima di tutto esprimere al Questore e alle Forze dell’ordine un ringraziamento e ed un sincero apprezzamento per l’impegno dimostrato nell’attività di lotta alla criminalità, che spesso viene svolta in condizioni di difficoltà. Il confronto tra il dottor Graziano e diversi rappresentanti del mondo imprenditoriale modenese sarà anche l’occasione per esporre la posizione e le proposte della nostra Associazione, ma soprattutto per porre domande e ascoltare il suo punto di vista sull’attività investigativa e quindi repressiva che si sta svolgendo a Modena».
















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