Se il 2006 è stato per l’Italia l’anno della ripresa (Pil in aumento dell’ 1,9%), quello in corso
dovrebbe essere l’anno di consolidamento, per una crescita complessiva del Pil quantificata in un +2%.
A stimarlo è Unioncamere sulla base delle ipotesi formulate a luglio dal centro studi del sistema camerale in collaborazione con Prometeia. A sostenere questa dinamica, si legge nel rapporto,
sarebbero soprattutto le esportazioni in crescita, anche se con una dinamica rallentata rispetto al 2006, del 3,7% e gli investimenti (+3,2%).
Analogo al 2006 l’aumento dei consumi (+1,6%) grazie al buon andamento del reddito disponibile; per una crescita degli occupati limitata invece all’1%. A livello territoriale la dinamica del Pil sarebbe dominata dal Nord Ovest (2,3%) e dal
Nord- Est (2,2%). Per il centro Sud le stime scendono a un +1,7%. Sul fronte delle esportazioni, la palma dell’area più dinamica spetterebbe al Nord Est (4,9%) e al Centro (4,2%), per un andamento inferiore alla media nazionale che dovrebbe verificarsi invece nel Nord Ovest (3,2%) e nel Mezzogiorno (2,2). Nel meridione tuttavia i consumi (+1,7%) registrerebbero
il secondo migliore incremento dopo il Nord Est (+2,4%); con il Nord Ovest e il Centro rispettivamente pari all’1,2% e all’1,4%.
Per le unitaà di lavoro la crescita sarebbe dell’1,3%
al Sud, dell’1,1% al Centro, dell’1% nel Nord Est e allo 0,7% nel Nord Ovest.
Tra le Regioni, il primato della crescita toccherebbe alla Lombardia (+2,5%), seguita da Val d’Aosta (2,4%), Emilia Romagna (2,3%), Veneto, Friuli e Sicilia (2,2%). In frenata il Molise (1,1%), Abruzzo (1,3%, Puglia, Calabria e Sardegna (1,4%).
