Battuta in consiglio comunale la proposta di ridurre il numero degli assessori della giunta, a Modena, credo che l’idea debba essere rilanciata in Provincia.
L’ art. 47, comma 1, d. lgs. 267/2000, prevede che “la Giunta comunale e la Giunta provinciale sono composte rispettivamente dal sindaco e dal presidente della provincia, che le presiedono, e da un numero di assessori, stabilito dagli statuti, che non deve essere superiore a un terzo, arrotondato aritmeticamente, del numero dei consiglieri comunali e provinciali, computando a tale fine il sindaco e il presidente della provincia, e comunque non superiore a dodici unità”: la giunta provinciale è composta da 9 assessori più il Presidente, su un totale di 29 consiglieri, neanche un assessore in meno rispetto al limite massimo consentito per legge.
Lo statuto della provincia però indica come 6 il numero minimo di assessori. E’ possibile quindi rivedere le deleghe attuali per consentire di avere una giunta più leggera e un risparmio di spesa. Facciamo un esempio? Abbiamo un assessorato alle Politiche urbanistiche e Qualità del territorio e uno all’ Ambiente e Difesa del suolo, Protezione civile, Politiche faunistiche. E’ possibile che le competenze siano affini? Abbiamo un assessorato alla Sanità, Politiche sociali e delle famiglie, Associazionismo e Volontariato e uno al Lavoro, Politiche giovanili, Immigrazione ed Emigrazione. Sarebbe troppo immaginare un assessorato che si occupi di welfare?
In un momento difficile, semplificare anche gli enti di governo locale aiuterebbe l’efficacia dell’azione del governo stesso, e comporterebbe un risparmio di spesa. E a chi dice che i problemi sono altri rispondo: con il “benaltrismo” mi pare che non si sia arrivati molto lontano. E’ tempo di agire, non più di parlare.
Avv. Luca Ghelfi (PDL)
Candidato alla presidenza della Provincia di Modena
