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Modena: premio internazionale a ricercatori DIMA

sanitaGode di grande prestigio la ricerca del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia che ha ottenuto un qualificato riconoscimento durante l’International Thermal Spray Conference tenutasi a Las Vegas lo scorso maggio.

L’articolo “Deposition of TiO2 Coatings: Comparison between High Velocity Suspension Flame Spraying (HVSFS), Atmospheric Plasma Spraying and HVOF-spraying” (Deposizione di rivestimenti di TiO2: confronto tra la spruzzatura HVSFS, al plasma e HVOF) ha ricevuto il premio “2009 Best Paper Award” conferito, dalla TSS – Thermal Spray Society della American Society of Materials – ASM International, nel corso di quello che può essere considerato il principale evento mondiale nell’ambito delle tecniche di termospruzzatura, che consentono di ottenere rivestimenti atti a migliorare le proprietà superficiali dei materiali o a conferire nuove funzionalità.

“La termospruzzatura – spiega il dott. Luca Lusvarghi dell’Ateneo modenese-reggiano – è un’importante famiglia di tecnologie per la protezione e la funzionalizzazione dei materiali, applicata in settori che spaziano dalla produzione dell’energia, alla meccanica avanzata e al settore aerospaziale. Uno dei più recenti breakthrough in questo settore di ricerca è l’utilizzo di nanoparticelle nella realizzazione di rivestimenti con proprietà superiori a quelli tradizionali. Nello specifico caso, sono stati presentati risultati che permettono di comprendere in modo approfondito i meccanismi di controllo delle caratteristiche di riporti a base titania partendo da polveri di dimensioni nanometriche. I dati presentati permettono anche di trarre conclusioni generali sullo scaling up dell’innovativa tecnica HVSFS -High Velocity Suspension Flame Spraying.”

Il lavoro, che è stato svolto da un gruppo di ricerca del DIMA, coordinato dal prof. Tiziano Manfredini dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e costituito dalla prof.ssa Valeria Cannillo, dal dott. Luca Lusvarghi e dal dott. Giovanni Borelli, è stato selezionato quale articolo di maggior impatto scientifico del settore rivolto all’utilizzo di tecnologie innovative per la realizzazione di materiali avanzati.

“Di fatto questa ricerca – spiega la prof. Valeria Cannillo dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – si colloca nell’ambito di un ampio progetto di cooperazione internazionale, che vede quali partner il Massachusetts Institute of Technology (MIT) – USA, il Center for Thermal Spray Research della State University of New York at Stony Brook – USA e l’Institute for Manufacturing Technologies of Ceramic Components and Composites (IFKB) dell’University of Stuttgart -Germania. Con tali prestigiose istituzioni intratteniamo rapporti di collaborazione da parecchi anni che si sono recentemente intensificati con un finanziamento da parte del MIUR per l’internazionalizzazione del sistema universitario. Ciò ha permesso uno scambio di ricercatori tra le parti e la realizzazione di ricerche all’avanguardia in un gruppo di lavoro internazionale con competenze trasversali”.

“Il DIMA – afferma il Direttore del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente prof.ssa Anna Corradi – ha come principale interesse lo studio di nuovi materiali, lo sviluppo di processi, dispositivi e sistemi che rechino benefici in termini di sostenibilità e competitività, nel perseguimento della massima efficienza col minor impatto ambientale. Il riconoscimento testimonia la validità della ricerca d’avanguardia condotta presso il Dipartimento e la sua collocazione in uno scenario internazionale di sicuro riferimento per la formazione accademica e per le attività del territorio”.

“Per i Paesi avanzati, – ricorda il prof. vice Direttore del DIMA nonché coordinatore del gruppo di ricerca prof. Tiziano Manfredini – il manifatturiero rappresenta un’ importante punto di forza per le sue ricadute positive sulla produzione della ricchezza, sui posti di lavoro diretti e su quelli collegati nei servizi, sulla qualità della vita, sulla loro struttura tecnologica e scientifica. Considerato che i rapporti tra Paesi avanzati e i nuovi Paesi emergenti verranno profondamente modificati dalla globalizzazione con effetti su tutte le fasi che interessano il ciclo di vita del prodotto, dalla progettazione, alla produzione, all’utilizzo e manutenzione e alla dismissione e riciclo, si impone all’industria manifatturiera (italiana e dei Paesi europei), per evitare la perdita dei mercati, una rapida mutazione strutturale e una trasformazione dei processi manifatturieri e produttivi, modificando ed orientando la propria produzione ancor più verso la qualità e l’alto valore aggiunto. In questo modo viene riconosciuto e caratterizzato così il nuovo ruolo svolto dalla <conoscenza>, intesa come un insieme articolato di nuove dimensioni operative e organizzative, sia nel modo di produrre, sia nella continua definizione di prodotti con valore aggiunto sempre più elevato e rispondenti ai problemi dei consumatori, sia nell’organizzazione industriale, a livello di fabbrica e di impresa”.
















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