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Già agli arresti domiciliari, identificato quale autore di altro furto

polizia_4La Squadra Mobile di Modena ha eseguito ieri una ordinanza di misura cautelare in carcere a carico di H.B., cittadino albanese 21enne, residente a Modena. Il giovane, nella notte del 10 novembre 2008, dopo aver sfondato la finestra del balcone, si sarebbe introdotto nell’abitazione di un cittadino modenese, impossessandosi di ingente refurtiva, oltre dell’auto di grossa cilindrata del proprietario della casa.

Il giovane, inoltre, aveva fornito alla Polizia, nel corso di un controllo sulla sua identità, false generalità: fatto accertato il 15 gennaio scorso. L’albanese in questione era stato negli ultimi tempi attore in diversi colpi messi a segno nel modenese.

Nella notte tra il 14 ed il 15 gennaio scorso due appartenenti alle Forze dell’Ordine liberi dal servizio, avevano notato in via Pienza un individuo intento a scavalcare la recinzione di un’abitazione ubicata in quella strada. Il soggetto, bloccato, era privo di documenti, pertanto gli operatori di Polizia procedevano al suo accompagnato in ufficio per procedere alla sua identificazione. All’atto del controllo lo straniero fermato aveva fornito false dichiarazioni sulla propria identità.

Analogo episodio delittuoso si verificò la notte tra il 3 ed il 4 marzo 2009 quando, personale della locale Squadra Volante, aveva proceduto all’arresto del predetto poiché sorpreso nel balcone di un’abitazione modenese, mentre era intento a penetrare all’interno dei locali. Al momento dell’arresto gli Agenti avevano rinvenuto alcuni oggetti che non lasciavano dubbi sulla loro destinazione d’uso: un paio di guanti, un trapano artigianale, un manico di metallo e una mini torcia elettrica. La successiva perquisizione domiciliare a casa dell’albanese, aveva consentito di rinvenire altri oggetti da scasso. Processato per direttissima, il giovane era stato condannato il primo aprile con rito abbreviato a otto mesi di reclusione e 200 euro di multa per il tentato furto, e successivamente sottoposto agli arresti domiciliari.

Gli spunti investigativi offerti dagli episodi del 15 gennaio e del 4 marzo 2009, supportati dagli accertamenti tecnici sui telefoni cellulari rubati ed utilizzati dall’albanese, hanno consentito alla Squadra Mobile di avviare un’articolata attività d’indagine, che si è conclusa con l’arresto dell’albanese, ieri, anche per il furto del 10 novembre 2008.
















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