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Fismo-Confesercenti Modena: “saldi in calo, perdono di significato perchè non regolamentati”

manzoniConfermata la tendenza delle prime settimane: anche a Modena i saldi estivi 2009 si sono chiusi con un calo medio del 20%, confermando le previsioni al ribasso frutto dell’indagine effettuata da Fismo – Confesercenti all’inizio dei saldi e rispecchiando la media negativa nazionale.

 Risultati che hanno portato Roberto Manzoni, presidente nazionale di FISMO-Confesercenti intervenuto ieri al consiglio della categoria di Modena, a riportare all’attenzione degli addetti ai lavori e non solo, le difficoltà che il settore deve fronteggiare.

“Fondamentale è individuare una data unica di inizio e posticipare l’avvio, i saldi hanno perso interesse perché sono troppo anticipati rispetto alla stagione e perdono credibilità. I saldi –osserva Manzoni- sono andati male a livello nazionale e hanno riscontrato poco interesse anche perché le vendite promozionali che si fanno prima, in modo assolutamente non regolamentato, di fatto li anticipano. FISMO ha voluto distinguersi in modo deciso da questi fenomeni poco trasparenti che danneggiano i consumatori e l’immagine stessa dei negozianti che si comportano in modo corretto, anche attraverso iniziative come SALDO AMICO che vogliono tutelare sia il negoziante che il consumatore.”

Quello sulla regolamentazione delle vendite promozionali è solo uno dei fronti su cui FISMO è impegnata da tempo, oltre che a richiamare l’attenzione sulla necessità di un alleggerimento degli studi di settore e sulla necessità di arrivare ad una forte regolamentazione del mondo degli outlet, una richiesta che si rinnova anche per quanto riguarda le rimanenze di magazzino; un tasto dolente e che richiede una nuova disciplina in grado di valorizzare questa risorsa e non trasformarla in un peso per la categoria. “Sono punti e tematiche ricorrenti -ammette Isabella Sabadini, presidente provinciale Fismo- ma questo perché, nonostante le molte sollecitazioni, le nostre richieste non hanno trovato ancora riscontri.”

In particolare gli outlet sono un punto dolente a causa della totale mancanza di una disciplina che ne regolamenti in modo approfondito non solo l’attività, ma la natura stessa. “Hanno un mercato a sé, non sono ancora riconosciuti come un soggetto economico definito e FISMO chiede ormai da tempo che venga formulata una disciplina adatta ad identificare in termini di legge un’ entità che, ora come ora, libera da regole precise, si presenta come un concorrente sleale e troppo forte per essere contrastato dai piccoli negozi. Di fatto –prosegue Manzoni- gli outlet attuano una concorrenza sleale, vendendo tutto l’anno a prezzi da saldo e, su questo aspetto, giocano in modo spudorato sulla comunicazione pubblicitaria dando vita ad un confronto impietoso con i normali negozi che sono soggetti a regole ben precise.”

Altro tasto delicato sono gli studi di settore: con i fatturati in costante calo e le rimanenze di magazzino in aumento, si crea un disequilibrio che non viene colto dal meccanismo degli studi di settore, che penalizzano in modo pesante la categoria. Un primo risultato era già stato raggiunto; grazie alle sollecitazioni di FISMO è stata ottenuta una riduzione sui bilanci 2008 e l’impegno del sindacato è di ottenerla anche per quelli del 2009. “Speriamo di poter proseguire su questa strada – rivela Manzoni, – Chiediamo maggiore attenzione da parte della politica nazionale, le piccole imprese come i negozi vengono ascoltare poco e le iniziative finiscono per arenarsi. Riteniamo importante che la politica si faccia carico anche di questi problemi, lavorando in modo da spingere i consumi e sostenere la domanda: a questo proposito la nostra categoria si è già mossa in modo deciso, chiedendo al Governo di detassare le tredicesime aumentando la capacità di spesa degli italiani almeno per il periodo natalizio, aiutando così la piccola e media impresa del commercio a chiudere positivamente bilanci oggi in sofferenza.”
















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