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Inaugura domani la 5a edizione di VIE Scena Contemporanea Festival

teatrocomunalemodenaSi apre domani la quinta edizione di VIE Scena Contemporanea Festival che, fino al 17 ottobre, porterà a Modena, Carpi, Vignola, Correggio e Rubiera le più interessanti novità nell’ambito della ricerca e dell’esplorazione della scena contemporanea. 9 giornate di spettacoli, spesso irripetibili, selezionati tra le eccellenze del panorama nazionale ed internazionale.

“VIE è una finestra che si affaccia sul mondo, sempre in continuo mutamento – dice del Festival il direttore di Emilia Romagna Teatro Fondazione Pietro Valenti – I suoi presupposti sono la volontà e la curiosità di scoprire gli artisti più interessanti della scena contemporanea mondiale. Emilia Romagna Teatro Fondazione è l’unico teatro stabile in Italia che organizza da anni un festival e vanta una grande vocazione al nomadismo”.

VIE si aprirà con un debutto in esclusiva per l’Italia: domani, infatti, al Teatro Comunale di Modena (ore 21) ci sarà il John Gabriel Borkmann di Henrik Ibsen, per la regia di Thomas Ostermeier. VIE offrirà l’occasione di vedere lo spettacolo del regista tedesco, raramente presente con i suoi lavori nel nostro paese e vincitore del premio di miglior spettacolo straniero dell’anno, che gli è stato assegnato dal Sindacato nazionale della critica francese. Sul palco ci sarà uno straordinario cast tra cui spiccano Angela Winkler, Kirsten Dene e Josef Bierbichler. Il testo di Ibsen nella regia di Ostermeier diventa l’autopsia di una catastrofe intima e familiare: sulla scena di questa la potenza del denaro, l’ossessione di riscatto di Borkmann, il dramma delle due gemelle unite e divise dall’amore per lo stesso uomo, si presentano qui come forze singolari e terribili di un dramma dell’essere.

John Gabriel Borkmann è la prima delle produzioni di Prospero, progetto europeo a cui è dedicata questa quinta edizione di VIE. Fortemente voluto da Emilia Romagna Teatro Fondazione, unico partner italiano di un network di sei prestigiose istituzioni teatrali (il Théâtre National de Bretagne di Rennes, il Théâtre de la Place di Liegi, la Schaubühne di Berlino, il Centro Cultural de Belém di Lisbona e il Tutkivan Teatterityön Keskus di Tampere) Prospero si prefigge tra i suoi obiettivi la circolazione di opere e artisti e il dialogo tra le culture.

Tra gli spettacoli che VIE propone per la sua giornata inaugurale c’è Discover Love, il primo dei quattro spettacoli che il Belarus Free Theatre , ospite per tutti e 9 i giorni del festival, presenterà al pubblico dell’ITIS Fermo Corni (ore 19). Quello della compagnia bielorussa è un progetto etico e teatrale di resistenza alla violenza del potere che opera controcorrente, grazie a una forma coraggiosa di teatro ‘militante’, perennemente ostacolato dalla censura imposta dalla dittatura. Discover Love è il più recente dei lavori del Belarus Free Theatre e segna l’inizio della sua attività di supporto alla campagna dell’Unione Europea contro il tragico fenomeno delle persone scomparse in circostanze misteriose e dei prigionieri politici. La rappresentazione si ispira alla storia d’amore tra Irina e Anatoly Krasovski, uno dei quattro giornalisti e militanti dell’opposizione scomparsi e uccisi a Minsk nel 2000. Secondo le intenzioni del regista, Nikolai Khalezin, la pièce è anche un omaggio alla liberazione di Ingrid Betancourt, candidata alla Presidenza della Colombia per sei anni ostaggio in mano alle Farc (Forze armate rivoluzionarie colombiane), la cui liberazione ha conciso con gli ultimi giorni di prove.

A Ponte Alto (ore 21.45) sarà presentato lo spettacolo Mansarda della compagnia portoghese Circolando. Il lavoro sposa un teatro visivo e interdisciplinare, attraversando la fisicità, la danza, il circo, la musica e i video, senza utilizzare la parola. Mansarda, spettacolo conclusivo di un progetto più ampio dal titolo suggestivo e intenso “Poetica della casa”, è stato realizzato grazie al sostegno del progetto Prospero, del Centro Culturale di Belèm e del Teatro Nazionale São João. Mansarda racconta l’idea dell’abitare, ne disegna la forma nel linguaggio dei corpi degli attori, la rintraccia come memoria da custodire, come sogno da nutrire.

Sempre a Ponte Alto ci sarà la performance del giapponese Toshiki Okada, personalità emergente della nuova scena del suo paese. Hot Pepper, Air Conditioner and the Farewell Speech, lavoro tracciato su uno scenario verbalmente minimale e fisicamente semplice. Okada è autore di messinscene che giocano su un’insolita relazione tra il gesto e la parola, spesso espressi nella loro forma minimale, che hanno incuriosito il mondo della danza contemporanea. Voce del suo tempo, Okada, attivo da oltre dieci anni con la sua compagnia, celfitsch, neologismo da lui coniato, intende portare sulla scena, interpretandola, la realtà del Giappone di oggi, paese che sta attraversando una profonda crisi sociale ed economica.

Sempre venerdì 9 all’ex ospedale Sant’Agostino (ore 19.15, 19.30, 19.45, 20.15, 20.30, 20.45) andrà in scena la performance Baldassarre della compagnia Dewey Dell, fondata a Cesena da Teodora Castellucci con Agata Castellucci, Demetrio Castellucci ed Eugenio Resta. La volontà che la giovane formazione persegue è quella di portare la visione all’origine: tutto è pensato per gli occhi, non esiste alcun rapporto teorico nascosto.

Alle 16 saranno inaugurate due mostre fotografiche entrambe allestite al Foro Boario.

La prima è del fotografo Alessandro Vincenzi/PkPosse, autore di un reportage realizzato nel corso di un recente periodo di permanenza a Minsk e di un video che documenta l’ambiente in cui opera il Belarus Free Theatre. La seconda è Moj Grotowski, mostra che Andrzej Paluchiewicz, ora fotografo professionista e per anni allievo del maestro polacco, dedica alla figura del regista e uomo di teatro Jerzi Grotowsky, raccontando gli anni trascorsi insieme nel leggendario Teatr Laboratorium in concomitanza dell’anno a lui dedicato dall’Unesco.

Nello stesso luogo, il Foro Boario, ma alle ore 17, si svolgerà l’incontro con Thomas Ostermeier, che interloquirà con il critico teatrale e attento osservatore della scena contemporanea europea Gianni Manzella. Thomas Ostermeier, non ancora quarantenne, è uno tra i registi e direttori teatrali più acclamati della sua generazione. Nel giro di pochi anni è passato dalla scuola superiore di teatro alla direzione di un piccolo teatro cult di Berlino fino a diventare responsabile artistico di una delle più importanti istituzioni teatrali tedesche, la Schaubühne am Lehniner Platz di Berlino.

Info: VIE Festival Modena
















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