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Il Comune incontra i quartieri a Spezzano e a Fiorano Ovest

bilancio_partecipatoMercoledì 2 dicembre è programmato l’incontro con i quartieri di Spezzano Centro e Motta al teatrino delle scuole primarie Menotti e venerdì 4 dicembre con la zona di Fiorano Ovest nella sala riunioni del Centro Sportivo Ferrari in Piazza dei Ciliegi.

L’amministrazione comunale, in questi incontri, prosegue l’impegno assunto nei cinque anni precedenti e condivide con i cittadini la programmazione degli indirizzi e delle azioni da attivare per il governo del comune. Nella sua presentazione il sindaco Claudio Pistoni, presenta il contesto nel quale si muove l’attività dell’ente.

“Il 2010 sarà l’anno più difficile. Le aziende si ristrutturano per rendere sostenibili i nuovi livelli di fatturato; ciò significa anche ridurre il personale. E’ probabilmente vero che il fondo della crisi è stato toccato, ma i tempi per vedere la ripresa sono lunghi e il 2010 sarà durissimo. Si pone cioè un tema socio-occupazionale per i prossimi anni”.

C’è bisogno di riorganizzare il comune e rivedere i servizi in una logica nuova, che confermi le priorità educative e sociali perché la crisi sta colpendo anche le entrate; calano gli oneri di urbanizzazione e crescono le spese per sostenere il sociale. “Stiamo cercando di riorganizzarci con un ‘corpo più piccolo’, ma completo, senza amputare dei pezzi”.

Sul fronte degli investimenti l’amministrazione comunale si impegna a confermare il livello degli investimenti per il 2010-2011, perché rappresentano una opportunità di lavoro per le imprese del territorio e perché sono necessari per non ridurre ulteriormente le manutenzioni. Le risorse verranno reperite attraverso tre dismissioni: gli ambienti di Via Nilo, la Casa del Cappellano, Piazza de’ Gasperi e attraverso un’apertura di credito da parte della Fiorano Gestioni Patrimoniali.

.Fiorano avrebbe anche risorse che, a causa dei vincoli imposti a livello nazionale dal patto di stabilità, non possono essere spesi in investimenti, per un valore di 800.000 euro. E’ stato calcolato che i fondi bloccati in provincia di Modena superano i 100 milioni di euro che potrebbero velocemente trasformarsi in lavoro per le imprese del territorio.

“Dobbiamo prepararci a un futuro che ci cambierà nei consumi e culturalmente. Ci saranno persone che risentiranno poco della crisi perché conservano la loro occupazione; altre che dovranno abbassare il loro tenore di vita e una parte che si troverà in grandissime difficoltà”.

Un aspetto positivo è che il calo demografico registrato negli anni novanta, si sposterà nel mondo del lavoro (cinquantamila persone in meno in provincia). In una situazione normale ciò avrebbe provocato nuovi flussi migratori; nell’attuale congiuntura potrà alleggerire il problema della disoccupazione, così come una serie di servizi alla persona fino ad oggi esclusivo appannaggio di stranieri, vengono invece accettati come soluzione da una fascia più larga più persone”.

“Io credo – spiega il sindaco – che anche con il 30% di produzione persa nei nostri comuni, il distretto ha le potenzialità per continuare un percorso di sviluppo, ma soltanto se saremo capaci di governare il cambiamento e di trovare nuovi modi di fare impresa”.

Ci sono due direzioni che possono aprire delle prospettive; una riguarda la capacità di sfruttare settori della filiera ceramica, in particolare nei servizi e nel terziario avanzato. Una seconda direzione, meno immediata ma più importante nel lungo periodo, è la scelta di aprire nuovi orizzonti di investimento agli imprenditori, chiamare nuove imprese, favorire l’imprenditoria dei giovani.

Devono essere incentivate le aggregazioni fra imprese, sviluppate la conoscenza delle tendenze del mercato, degli scenari futuri e dell’evoluzione dei materiali, con una particolare attenzione alla green economy. A Fiorano stiamo studiando la possibilità di strutturare sistemi incentivanti per favorire l’insediamento di nuove imprese provenienti da altri territori e la nascita di imprese fra i giovani, sia nel settore dell’industria, che dell’artigianato, del commercio e dell’agricoltura”.
















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