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Cisl denuncia: scuole modenesi senza soldi per supplenti

Alle scuole modenesi mancano una ventina di milioni di euro per il normale funzionamento didattico, per pagare il Fis (salario accessorio) e lo stipendio ai supplenti. Lo denuncia il sindacato Cisl Scuola di Modena, aggiungendo che ci sono istituti che, per ovviare a questo problema, rinunciano a nominare i supplenti con gravi ripercussioni sulla didattica. 

«A rendere insostenibile la situazione si è aggiunta la nota operativa del 22 dicembre 2009 del ministro Gelmini, con cui si modifica la normativa per il finanziamento alle scuole – spiega il segretario provinciale della Cisl Scuola di Modena, Erio Ranuzzini – Essa prevede la decurtazione del 25 per cento degli appalti alle ditte esterne che effettuano la sorveglianza e la pulizia, con conseguente peggioramento del servizi e maggiori carichi di lavoro per i collaboratori scolastici. Le scuole che usufruiscono dell’appalto esterno, infatti, hanno un numero inferiore di collaboratori scolastici e, in pratica, si ritrovano a dover fronteggiare tagli di personale a metà anno scolastico. Inoltre le scuole non possono mettere in bilancio i residui attivi e non riescono a far quadrare i conti».

La Cisl Scuola di Modena ritiene che le scuole debbano utilizzare i fondi solo ed esclusivamente per le finalità per cui sono stati erogati: i soldi destinati al pagamento delle supplenze devono essere spesi per i supplenti, il Fis deve essere usato per il salario accessorio secondo le modalità e i criteri concordati con le rsu, i contributi volontari dei genitori servono solo per il materiale di consumo utile al funzionamento quotidiano della scuola. «A questo proposito – continua Ranuzzini – va precisato che i contributi delle famiglie sono e devono restare volontari, in quanto suppliscono a situazioni eccezionali e di difficoltà transitoria. A parte questo, la Cisl ritiene che le contrattazioni d’istituto non possano essere modificate in corso d’anno per far fronte alla mancata prestazione degli appalti nelle pulizie. Inoltre, se si dovesse verificare il mancato pagamento dello stipendio a un supplente o del Fis per un incarico regolarmente assegnato e svolto, i lavoratori interessati dovrebbero inviare un sollecito di pagamento che comporta la messa in mora del dirigente scolastico in quanto “rappresentante dell’amministrazione”. Infine – conclude il segretario provinciale della Cisl Scuola – chiediamo ai consigli d’istituto di valutare bene se approvare o meno il bilanci».
















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