Oggi 5 febbraio i lavoratori dell’organizzazione giudiziaria del Ministero della Giustizia hanno partecipato allo sciopero nazionale indetto da FP Cgil, Uilpa, FLP, RDB. Più del 60% dei lavoratori nella regione ha partecipato allo sciopero e a livello nazionale la percentuale è stata ancora più alta.
Nel corso dello sciopero si sono svolti presidi di lavoratori e a Bologna c’è stato un incontro con il rappresentante del prefetto a cui sono stati illustrati i motivi dell’iniziativa di lotta.
Lo sciopero è stato indetto per protestare contro un accordo firmato solo da due sindacati, la Cisl e un sindacato autonomo che rappresentano una minoranza dei lavoratori e contro la perdita di professionalità, il taglio delle retribuzioni e la mancata riqualificazione che il personale attende da 20 anni.
Abbiamo voluto dire NO alla politica di tagli del Ministero della Giustizia, e SI ad investimenti per riorganizzare e rendere più efficiente la macchina giudiziaria – dichiara la Segreteria Regionale FP Cgil E.R. -. Abbiamo voluto riaffermare le regole democratiche: un accordo vale solo se a firmarlo sono sindacati che rappresentano la maggioranza dei lavoratori, è una questione di giustizia e democrazia. Abbiamo restituito la parola ai lavoratori che hanno chiesto a gran voce che l’Amministrazione riapra le trattative.
FP Cgil Emilia Romagna propone:
• La riqualificazione di tutto il personale
• La ricomposizione dei profili professionali
• La riforma e la modernizzazione della Giustizia
• La democrazia per i lavoratori che devono poter decidere sugli accordi sindacali
(p. la Segr. Reg.le FP Cgil E.R., Gianni Paoletti)