Oggi la Regione, e i parlamentari modenesi si ricordano che esiste un Appennino Modenese, che non è solo turismo, per quanto importante, ma anche tanta gente che lavora, produce, studia, e fa impresa. Ci si ricorda della montagna quando cade qualche strada, o si stacca un pezzo di montagna, frutto della trascuratezza di anni di mancata manutenzione. Hanno ragione le associazioni di settore a lamentare questa trascuratezza.
Se ogni volta che accade questo, la colpa è sempre di qualche taglio altrove, e mai dei fondi che non sono stati cercati e usati per la montagna, qualcuno dovrebbe dare qualche risposta, e questo qualcuno sono gli enti locali. Come ci si può aspettare che si curi una strada di montagna, quando da qualche decennio si attende il prolungamento della Nuova Estense? O quando nessuno vuole riprendere in mano la questione della Modena Lucca?
E’ possibile che una Regione della nostra dimensione, e una Provincia come quella di Modena, di fronte ad un ampio dissesto dei collegamenti stradali in montagna, e una povertà storica di infrastrutture, sappiano solo dire che è colpa di Roma? Può chi governa ininterrottamente da 60 anni far credere davvero che i ritardi storici di alcune fette di territorio siano colpa di altri?
E’ tempo di una nuova politica del territorio: e non sarà questa sinistra a poterla garantire, perché le promesse, da chi ha una storia così lunga di governo, non sono credibili. E i comuni della montagna modenese lo sanno bene.
(Avv. Gian Paolo Lenzini, Vice coordinatore regionale – PDL)
