E’ il rifacimento del Viale Umberto I a far parlare di sé e a far intervenire Fabio Filippi, riconfermato in Regione e Consigliere comunale del PDL.
“Viale Umberto I – dichiara Filippi – è una delle arterie principali della città, assorbe buona parte del traffico delle zone di collina e montagna. Prima la strada era divisa in due ampie corsie, una per ogni senso di marcia, l’intervento della Giunta comunale ne ha modificato la viabilità creandone cinque. Non intervenendo sulla larghezza del viale, è facilmente immaginabile che, aumentando la carreggiata di tre corsie, la situazione sia degenerata, con conseguenze prevedibili, oggi sotto gli occhi di tutti: congestione del traffico, aumento dell’inquinamento, difficoltà per i mezzi di soccorso e insicurezza stradale; quest’ultima aumentata dal fatto che nella corsia centrale, assolutamente inutilizzata, sono state installate 11 “isole pedonali” a spigolo vivo di 22 cm di altezza. Telai che accrescono il rischio, ma soprattutto la gravità, per un eventuale incidente. I mezzi pubblici, le auto e le moto, sono costrette in una stretta corsia di dimensioni molto ridotte, per i ciclisti non ci sono protezioni, e infine l’inutilità della corsia centrale. Credo non serva aggiungere altro per sottolineare la mancanza di funzionalità e la presenza di pericoli concreti per tutti gli utenti che percorrono questa strada”.
“Non solo – continua il pidiellino – ma tale modifica, illustrata nei cosiddetti percorsi partecipati, aggiungerei scarsamente, aveva sollevato da parte dei cittadini notevoli perplessità. I commercianti, viste le difficoltà nel parcheggiare da parte degli utenti, hanno riscontrato un notevole calo delle vendite. Inoltre, proteste erano state sollevate dai comitati e da alcuni consiglieri di circoscrizione, anche attraverso la presentazione di atti istituzionali”.
Filippi impegna la Giunta comunale ad esaminare l’attuale situazione e ad intervenire concretamente per migliorare una viabilità indiscutibilmente compromessa, al fine di rendere scorrevole e sicuro il traffico. Evitando così di penalizzare il commercio, elemento importante dell’economia reggiana.
