Un viaggio andata e ritorno di 24 ore fra il Wisconsin e il Bologna per testimoniare contro chi l’aveva molestata in treno. Una 30enne americana è volata in Italia, con tanto di intoppo in Spagna a causa delle ceneri del vulcano, per raccontare al giudice l’episodio che la vide protagonista nel 2006 sul treno Firenze-Bologna.
La ragazza si era appisolata nel suo scompartimento, allungando il sedile per dormire: l’uomo che viaggiava di fronte a lei, di origine indiana, provò a insidiarla, prima baciandole i piedi e poi allungando le mani a toccarle il seno. La ragazza, svegliatasi di soprassalto, corse via e, in corridoio, diede l’allarme fermando l’addetto alla distribuzione delle bibite. Insieme a quest’ultimo tornò in cabina dove l’indiano era rimasto fermo al suo posto. Alla stazione successiva, Bologna appunto, la giovane americana denunciò l’accaduto alla Polfer e l’indiano finì sotto indagine. La ragazza, dopo aver fatto denuncia verbale allora, fu contattata in seguito dai magistrati in occasione del processo.
L’aggressore è stato condannato a un anno e dieci mesi (pena sospesa).
