Protesta di docenti, ricercatori e personale tecnico-amministrativo dell’Università di Modena e Reggio Emilia giovedì 1° luglio contro i tagli previsti dalla manovra finanziaria e le ricadute su stipendi, carriere e premi di produttività del personale universitario.
La protesta che rientra nella mobilitazione nazionale sostenuta da tutti i Sindacati e Associazioni universitari – Adi, Adu, And, Andu, Apu, Cga, Cipur-Confsal, Cisal, Cisl-Università, Cnru, Cnu, Confsal-Cisapuni-Snals, Flc-Cgil, Link-Coordinamento Universitario, RdB-Usb Pubblico Impiego, Rete 29 Aprile, Snals-Docenti Università, Sun, Udu, Ugl-Università e Ricerca, Uilpa-Ur – prevede l’occupazione simbolica del Rettorato in via Università, 4 dalle ore 9 alle ore 12. In concomitanza con l’occupazione, si svolgerà in un’aula del Rettorato un’assemblea del personale in cui sarà simulato un incontro tipo di contrattazione integrativa di Ateneo.
Inoltre l’assemblea consegnerà al Rettore Aldo Tomasi le firme della petizione del personale tecnico-amministrativo per protestare contro la mozione della CRUI che ha chiesto al Parlamento di non bloccare lo stipendio dei giovani ricercatori e dei docenti, ma si è dimenticata di chiedere la rimozione dalla manovra del blocco quadriennale del contratto nazionale del personale tecnico-amministrativo.
Sindacati e Associazioni denunciano come con la manovra finanziaria venga completato l’attacco alla sfera pubblica e all’Università già avviata dalla legge 133/08 sul piano economico. Per l’Università, caso unico del pubblico impiego, ciò comporta un ulteriore riduzione del finanziamento e danni definitivi per il futuro del Paese, in particolare:
– il Finanziamento Ordinario (FFO) previsto rende impossibile chiudere i bilanci dell’Università senza alcuno spazio per la ricerca: nel 2011 il taglio sarà del 14,9%;
– sarà impossibile effettuare nuovo reclutamento in ruolo nell’Università;
– viene peggiorata la condizione dei docenti e del personale tecnico-amministrativo;
– si chiudono di fatto le prospettive di inserimento nella docenza e nei ruoli del personale tecnico-amministrativo per quasi tutti gli attuali precari;
– rimangono i tagli al diritto di studio previsti della legge 133 (né sono stati ancora trasferiti alle Regioni gli stanziamenti previsti dalla legge 1/2009).
Le Organizzazioni e le Associazioni chiederanno un incontro urgente alla Presidenza del Consiglio, per rappresentare le seguenti esigenze improrogabili:
– il ripristino del FFO rispetto al 2008;
– la conservazione presso le Università delle intere retribuzioni per cessazione;
– l’eliminazione della sospensione degli scatti e degli aumenti della docenza, o quanto meno la loro trasformazione in congelamento temporaneo,
al fine di uniformare il trattamento con altri settori del pubblico impiego;
– l’eliminazione di tale sospensione per i ricercatori e i professori con meno di 5 anni di anzianità;
– il ripristino della contrattazione per il personale tecnico-amministrativo;
– l’eliminazione dei tagli e sblocco di tutti i fondi previsti per il diritto allo studio ed alloggi universitari.
Rafforzando e riconfermando il giudizio del tutto negativo sul DDL 1905 sull’Università, che il Senato si appresta ad approvare nonostante la grande protesta del mondo universitario, le Organizzazioni e le Associazioni chiedono a tutte le componenti, docenti, personale tecnico-amministrativo, precari e studenti, di intensificare la mobilitazione e, in particolare, invitano i professori e i ricercatori ad attenersi esclusivamente ai propri compiti didattici obbligatori per legge, in primo luogo per i corsi del prossimo anno accademico.