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Spezzano: il programma della Centenaria Fiera di San Rocco

L’Associazione Fiera di San Rocco e il Comune di Fiorano Modenese hanno organizzato, con finalità benefiche, la 162a edizione della Fiera di San Rocco, che si svolgerà a Spezzano da domenica 8 a lunedì 16 agosto 2010.

Venerdi 13 Agosto, alla sera, apre lo stand gastronomico con gnocco, tigelle e ballo liscio, nello spazio gestito dall’associazione VIM, Volontari in Movimento, al Parco Di Vittorio, presso i giardini pubblici.

Sabato 14 Agosto, alle ore 8.30, in Piazza delle Rose si svolge il ritrovo per il 2° Motoraduno. Alla sera, presso il Parco di Vittorio, stand gastronomico con gnocco e tigelle e ballo liscio. Serata danzante a sorpresa gestito dal VIM.

Sabato e domenica pomeriggio, dalle ore 15 alle ore 19, è aperto Castello di Spezzano con la possibilità di visitare gratuitamente: il Museo della Ceramica, la Sala delle Vedute e la Galleria delle Battaglie, la mostra personale “Trinacria” della pittrice Antonella Pecoraro e la mostra “Ceramica e devozione. Antonio il santo delle stalle”.

Domenica 15 e lunedi 16 Agosto, in centro a Spezzano, su Via Statale, saranno allestite le bancarelle cambio e scambio, le bancarelle delle associazioni e le bancarelle degli ambulanti. All’interno della fiera ci saranno gonfiabili gratis, truccabimbi, giocolieri ed artisti di strada. Presso la sala Assicurazioni Gibertoni, sono in mostra le fotografie partecipanti al 2° Concorso Fotografico. In via Nirano funziona il punto di ristoro gestito dal Gruppo Alpini Fiorano e, dalle ore 12, è aperto anche a pranzo lo stand gastronomico del VIM presso il Parco di Vittorio. Dal pomeriggio manifestazione esibizione cavalli e monta western. Serata con spettacolo di Roberto Polisano (Giardini pubblici).

Lunedi 16 Agosto è il giorno dedicato a San Rocco e della Fiera, quest’anno sul tema dell’Aratura. Alle ore 9 la giornata si apre con Santa Messa (presso l’Oratorio S. Rocco), alla presenza delle autorità, al termine della quale viene offerto dalla ditta Poligraph un rinfresco per gli anziani spezzanesi. Seguono: la benedizione dei trattori con tradizionale sfilata per le vie del paese; la premiazione della 13° edizione del Premio San Rocco di aceto balsamico presso il Parco Di Vittorio e, dalle ore 12, pranzo al Villaggio degli Alpini.

Dal pomeriggio esposizione di nuovi e vecchi trattori e macchine agricole con dimostrazioni di aratura. Dalle ore 18 inizia l’esibizione cinofila in ring grande con cerca e raccolta tartufo dell’associazione Alto Panaro Truffles. Alle ore 20,30 manifestazione esibizioni cavalli e monta western. Ai giardini pubblici stand gastronomico e serata danzante con “Emilio e i Notturni”. La Fiera si conclude con il tradizionale appuntamento pirotecnico.

All’interno della Fiera sono allestiti: mostra della ceramica dell’associazione Terrae Novae presso il capannone Giuliani; la mostra foto di Spezzano “Come eravamo” (vecchie e recenti) e delle fiere precedenti davanti all’Agenzia Filippelli; la mostra macchine agricole d’epoca; la mostra macchine agricole nuove; l’esposizione macchine e moto d’epoca; le bancarelle di ambulanti; gli stand delle attività locali; il mercatino cambio e scambio; il mercatino dei bambini; il mercatino dell’artigianato toscano; l’esposizione dell’aceto balsamico; l’esposizione di fuoristrada; l’esposizione degli hobbisti.

Spezzano che cambia

La vera novità della Fiera di San Rocco numero 162 sta nel cambiamento che avviene a livello urbanistica. Lo spazio classico dove si svolgevano le manifestazioni agricole e le esibizioni coi cavalli non è più disponibile, perché sta crescendo il cantiere del nuovo centro di Spezzano, con la piazza, i punti di incontro, il centro giovani, la zona residenziale e i servizi. L’Associazione San Rocco è stata impegnata a ridefinire la distribuzione delle manifestazioni, cominciando a disegnare quello che sarà il futuro assetto. “Siamo contenti comunque – dicono all’associazione – che nasca un vero centro a Spezzano. Riteniamo importante che la nostra zona abbia finalmente una piazza e punti di riferimento che nella sua storia non ha mai avuto e sacrifichiamo volentieri lo spazio tradizionale della festa a questo importante obiettivo”.

Spezzano sta infatti crescendo per numero di abitanti, per offerta di servizi commerciali e del tempo libero, per numero di iniziative e, grazie al Piano Urbanistico, sta trovando una più appropriata dignità urbana, insieme a un piano di lavori pubblici rivolto agli impianti sportivi, alle strutture scolastiche, al Castello, alla viabilità. I ruderi archeondiustriali della Motta lasciano il posto a un nuovo quartiere residenziale con attività commerciali, realizzato con particolare attenzione alla bioarchitettura. Nell’area Corsini, proprio nel cuore di Spezzano, nasce la nuova piazza, con la farmacia comunale e altri servizi di pubblica utilità. Casa Corsini sarà lo spazio pubblico in parte destinato al Comitato Fiera di San Rocco e in parte a “Centro Giovani”.

L’Oratorio di San Rocco

L’antico oratorio di S.Rocco, di proprietà del Comune di Fiorano, demolito e ricostruito sia pur fedelmente nel 1919 a poca distanza dall’antico sito, era originariamente ubicato in posizione centrale rispetto a quella che già dal periodo medievale era la borgata più importante dei territorio di Spezzano, la quale, proprio dal titolo dell’oratorio, prese in seguito il nome di borgata di San Rocco. Fu edificato per devozione o voto dopo la pestilenza del 1501 che colpì anche Spezzano. La comunità, nei secoli, trovò la propria identificazione proprio nel culto di San Rocco ed attorno all’edificio ad esso dedicato, il quale divenne anche luogo di riunione per discutere i problemi comuni. Nel 1605 la comunità di Spezzano decise di cedere la casa annessa all’oratorio di San Rocco ai Padri Serviti, dando vita ad un convento che, sebbene abbia avuto vita brevissima, rappresenta l’unico cenobio che sia esistito nel territorio fioranese. All’interno dell’oratorio si conserva un pregevole paliotto in scagliola policroma e, sopra l’altare, un quadro, raffigurante la Madonna e il Bambino, S. Rocco e S. Antonio Abate, opera di un pittore di scuola bolognese, risalente alla metà dei Settecento. Ogni 16 agosto, festa di S. Rocco, si tiene a Spezzano la tradizionale fiera, che ha origini ultracentenarie.

L’oratorio di San Rocco di Spezzano (articolo di Domenico Iacaruso)

Uno dei luoghi più cari agli spezzanesi, e principale protagonista della fiera che si tiene ogni anno in agosto, è l’oratorio di San Rocco: di questo piccolo edificio, di proprietà comunale e da sempre strettamente legato alla comunità di Spezzano, abbiamo notizie in particolare dal XVI secolo, quando venne riedificato una prima volta per vedere di lì a breve la nascita dell’unico monastero di cui si ha notizia nel territorio di Fiorano, un cenobio di Padri Serviti che, secondo le ricerche della Dott.ssa Dotti Messori, scomparirà dopo nemmeno 50 anni di vita, nel 1653. Nel 1731 il piccolo oratorio verrà nuovamente ricostruito per interessamento del marchese di Spezzano Luigi Coccapani, le cui iniziali si trovano scritte nel collare del cane ai piedi di San Rocco nel dipinto presente sopra l’altare. Fu il marchese stesso, con ogni probabilità, a commissionare la pregevole opera, raffigurante la Vergine col Bambino, San Rocco e Sant’Antonio Abate, che ho proposto di attribuire all’importante pittore della corte estense Antonio Consetti, considerando le molte affinità stilistiche con altre sue opere; inoltre l’artista conosceva, come il marchese stesso, il Tiraboschi, che si ritrovò spesso nel castello di Spezzano ove ha soggiornato anche il Muratori. Dunque, la raffinata ed elegante corte spezzanese fu in quegli anni emula della capitale estense, anche nella committenza di opere d’arte: oltre al dipinto di San Rocco troviamo nella chiesa parrocchiale di Spezzano un dipinto del Vellani, l’altro grande protagonista della pittura estense del ‘700. L’oratorio di San Rocco permette dunque di darci un’idea della vita e della cultura spezzanese in anni ormai a noi lontani; in seguito, all’inizio del ‘900, esso venne ricostruito nella posizione attuale, per maggior comodo della popolazione, rispettando in buona parte le forme settecentesche: in precedenza, infatti, l’oratorio era parte di Villa Cavallini Ligabue, posta di fronte, che all’interno possiede ancora oggi gli affreschi raffiguranti il luogo di culto prima della sua ricostruzione.

All’interno dell’oratorio merita un’occhiata anche l’interessante altare in scagliola, databile sempre al 1731, con elementi rococò vicini ad un altro altare in scagliola che si trova nella chiesa parrocchiale di Fiorano: in entrambi i graziosi uccellini rivelano la diffusione della moda cinese, e la Vergine col Bambino, privi d’aureola, sono delicatamente disegnati su un fondo monocromo. Tutte queste importanti e preziose opere d’arte si devono all’illuminato mecenatismo dei marchesi Coccapani che, come i predecessori Pio di Savoia, hanno voluto mantenere Spezzano in linea con le più aggiornate evoluzioni dell’arte: proprio a Luigi Coccapani venne dedicato un sonetto, d’autore anonimo, ritrovato dalla Dott.ssa Dotti Messori fra le carte dell’archivio parrocchiale di Spezzano, che merita d’essere conosciuto, in particolare in occasione dell’approssimarsi della fiera del 16 agosto. .

Le ceramiche devozionali di S. Antonio Abate

“Il Museo della Ceramica ospitato nel Castello di Spezzano, fin dalla sua inaugurazione ha cercato l’incontro e la collaborazione con altre istituzioni italiane e straniere per approfondire la storia, la cultura, l’evoluzione tecnologica, estetica e di design della ceramica – spiega l’assessore alle politiche culturali del Comune di Fiorano Modenese Anna Lisa Lamazzi – Quest’anno abbiamo coinvolto il Museo Civico d’Arte di Modena e la competenza scientifica che è in grado di mettere in campo, per valorizzare alcune collezioni private del nostro territorio e per approfondire il tema della ceramica devozione, in particolare quella dedicata a Sant’Antonio abate, considerato dai nostri contadini protettore degli animali domestici e delle stalle.”

“Ceramica e devozione. Antonio il santo delle stalle” è la mostra curata da Lorenzo Lorenzini del Museo Civico d’Arte di Modena con i testi del catalogo curati da Michela Orsini e il coordinamento di progetto di Stefania Spaggiari dell’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Fiorano Modenese. La mostra comprende opere prestate dal Museo Civico d’Arte di Modena, Museo di Palazzo dei Pio di Carpi, Raccolta Carlo Contini del Museo Civico Polironiano di San Benedetto Po, Museo Civico San Rocco di Fusignano (RA), Associazione Provinciale Allevatori di Modena, Giorgio e Raffaella Olivieri, Ruggero Ricchi e Vittorio Torreggiani.

Rimane aperta fino al 29 agosto, ogni sabato e domenica dalle ore 15 alle ore 19.

Le targhe devozionali in ceramica sono testimonianza di una radicata fede popolare che traccia nel paesaggio naturale e architettonico una “segnaletica religiosa”. La mostra espone in particolare targhe dedicate a Sant’Antonio Abate, santo del maiale e del fuoco, spesso collocate nelle campagne a protezione delle stalle. L’esposizione presenta le targhe più significative prodotte fra il XVII e XIX secolo dalle botteghe ceramiche di Bologna, Modena e della Romagna.

La prima sezione della mostra è dedicata alla definizione del genere “targa devozionale”, la seconda sezione al culto di Sant’Antonio. L’immagine di Santo Abate, protettore degli animali da stalla e da cortile, ma anche del fuoco e dei ceramisti, compare in numerosissime targhe devozionali che venivano murate nelle stalle e nei fienili.

La terza sezione è dedicata alle targhe rappresentanti la Madonna

La quarta sezione è rivolta a illustrare i caratteri dei maggiori centri della produzione emiliano-romagnola, attraverso il confronto di varie tipologie diverse tra loro. Il territorio modenese, rappresentato dalla manifatture di Sassuolo, Castelfranco e Carpi, si contraddistingue per la semplicità popolaresca. Al contrario, la produzione bolognese è caratterizzata da rappresentazioni di grande raffinatezza le cui radici affondano nella prestigiosa scuola settecentesca di plasticatori. Infine, la produzione romagnola si contraddistingue per le elaborate cornici architettoniche.

L’Associazione Fiera San Rocco Spezzano

Si è costituita nel 2009, eleggendo presidente Vincenzo Leonardi, per continuare e incremen¬tare ancora la partecipazione alla storica Fiera di San Rocco, che si svolge ogni anno il 15 e 16 agosto e coinvolge migliaia di persone. L’as¬sociazione ha raccolto il testimone del Comi¬tato che negli ultimi anni aveva recuperato la tradizione secolare della fiera. Ha istituito un tesseramento che ha coinvolto direttamente la popolazione di Spezzano e le sue attività, con l’in¬tento di fare degli stessi spezzanesi protagonisti e anima della fiera. Hanno risposto oltre 300 soci.
















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