Una cerimonia elegante e ricca di significati e di emozioni. In sintesi è questa la sensazione che ha destato la presentazione del campionato di Lega A, svoltasi questa mattina al Teatro Arena del Sole di Bologna. A fare gli onori di casa, Valentino Renzi, presidente della Lega A, che ha salutato Siena in qualità di vincitrice della Supercoppa ieri sera contro Bologna ed ha fatto il punto sulla spinosa questione dell’eleggibilità degli italiani in questo campionato, auspicando, in collaborazione con Dino Meneghin, presidente Fip, una sempre maggiore sinergia, anche in prospettiva di una nazionale più forte. Dopo le premiazioni a Siena e Milano, rispettivamente campione d’Italia e squadra disciplina della passata stagione, e dopo la presentazione di tutti gli allenatori del campionato, è stato il momento della presentazione delle neo promosse, Sassari e Brindisi. In sala si fa buio, il maxischermo ripropone le immagini del post partita contro Latina (con la coppa alzata al cielo da giocatori e allenatori), sale sul palco Giovanni Perdichzzi e subito parla della sua esperienza a Brindisi.
“Quando sono arrivato in città due anni e mezzo fa, eravamo in una situazione difficile in classifica, ma l’intensità, la grande dirigenza e una città fantastica ci hanno permesso di arrivare in alto e vincere il campionato – dice il coach – Lo scorso ci siamo ripetuti e adesso comincia il bello, anzi continua il bello. Non ci poniamo limiti o obiettivi, ma sappiamo che siamo chiamati ad un compito importante e vogliamo ben figurare, anche di più”.
Da Bologna dunque arriva la consapevolezza che Brindisi, squadra, dirigenti, allenatori e tifosi siano già ammirati da tutta Italia. E le parole di Ferdinando Minnucci, presidente di Siena, a fine manifestazione sono sintomatiche: “Per vincere serve programmazione, Brindisi l’ha avuta, ma deve proseguire su questa strada, senza dimenticare da dove viene e dove può arrivare”. Dunque, benvenuta Brindisi in Lega A e arrivederci al PalaLottomatica di Roma per il grande esordio del 17 ottobre.
