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Reggio: dal Comune lettera agli stranieri nati in Italia che compiono 18 anni

Il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio e l’assessore a Coesione e sicurezza sociale Franco Corradini hanno inviato in questi giorni ai 39 giovani reggiani nati da famiglie di migranti, che nel 2010 hanno raggiunto la maggiore età, una lettera con la quale si ricorda loro l’opportunità di ottenere la cittadinanza italiana. Si tratta di un diritto che in Italia richiede un’adesione volontaria (al contrario di quanto avviene in altri Paesi europei) e che permette ai giovani che lo acquisiscono di partecipare degli stessi diritti e doveri, tra i quali il diritto al voto, dei loro coetanei.

L’iniziativa promossa da Reggio Emilia, unica città in Italia, consente ai nuovi diciottenni di evitare notevoli complicazioni per l’ottenimento dello status di cittadino italiano, ma costituisce soprattutto un passo importante per l’integrazione tra le culture.

“Abbiamo deciso di scrivere a questi ragazzi – ha detto stamane il sindaco di Reggio Graziano Delrio illustrando l’iniziativa alla stampa – perché è un atto dovuto di informazione per l’accesso a un diritto esigibile: questi giovani sono cittadini di fatto, ma non lo sanno o rischiano di non saperlo. Per la legge italiana se non fanno richiesta della cittadinanza entro il compimento dei 19 anni rischiano di perdere questo diritto e di dover affrontare un lungo calvario burocratico. Da qui la scelta di informali perché siamo convinti che più una persona si sente parte di una comunità e viene coinvolta nella comunità, più contribuisce positivamente alla comunità stessa. E dare diritti significa anche essere resi parte di doveri”.

“Questa azione si inserisce nelle nostre politiche per l’interculturalità, che ci sono riconosciute anche in ambito europeo poiché siamo l’unica città italiana membro del network europeo Intercultural Cities – ha aggiunto Delrio – Più che per un’idea di multiculturalismo e di assimilazione lavoriamo per l’interculturalità, cioè perché ci siano valori condivisi e al contempo ognuno possa fare riferimento anche alla propria cultura”.

“Rispetto a questo tema – ha continuato il sindaco Delrio – stiamo promuovendo a livello nazionale, insieme ad associazioni e sindacati, anche una proposta di legge di iniziativa popolare per una modifica legislativa per l’acquisizione della cittadinanza da parte dei minori nati o cresciuti nel nostro paese. Questo sempre nell’ottica di coinvolgere chi ha origine straniera in diritti e doveri comuni”.

“Il nostro obiettivo – ha proseguito l’assessore comunale alla Coesione e sicurezza sociale Franco Corradini – è far sì che questi giovani non si sentano esclusi dalla vita della città come accade ai ragazzi delle periferie francesi, ma possano avere pari opportunità rispetto ai processi formativi, professionali, decisionali. Questi giovani sono risorse da mettere a disposizione della città”.

“Quest’anno abbiamo scritto a 39 ragazzi che sono nati tra il 1992 e il 1993 – ha precisato Alberto Bevilacqua, dirigente dei servizi demografici del Comune – ma nei prossimi anni saranno sempre di più i ragazzi e le ragazze nati in Italia da famiglie di migranti che si troveranno a poter richiedere questo diritto. Nel 2010 a Reggio sono nati 563 bambini stranieri che potranno farne richiesta nel 2028, quando rappresenteranno il 29,5% della popolazione diciottenne. I ragazzi a cui oggi ci rivolgiamo hanno competenze e un approccio alla pubblica amministrazione del tutto simile ai loro coetanei italiani poiché hanno seguito un percorso scolastico italiano e molti di loro parlano anche il nostro dialetto”.

La lettera firmata da sindaco e assessore arriverà per posta raccomandata ai 39 ragazzi e ragazze, che sono diventati maggiorenni nel 2010, risultano essere nati a Reggio Emilia o comunque sul suolo italiano, e sono residenti a Reggio Emilia.

A oggi la legge italiana (legge 91 del 5 febbraio 1992) non riconosce automaticamente la cittadinanza a chi nasce e cresce in Italia con genitori migranti, a meno che i genitori (o anche il solo padre) non siano a loro volta diventati cittadini. Secondo la legge, questi giovani nati in Italia, qualora siano stati continuativamente residenti sul suolo italiano per i loro 18 anni di vita senza assenze di oltre sei mesi, possono ottenere la cittadinanza entro i 19 anni di età, purché ne facciano richiesta. In questo caso, la pratica segue una via breve e veloce. Ricevuta la dichiarazione di acquisto, in un tempo medio di 30 giorni per le verifiche del requisito della residenza continuativa i giovani, cittadini di fatto, lo diventano effettivamente.

Ma dopo i 19 anni, se non sono state fatte valere le prerogative previste dalla legge, si perde la possibilità di ottenere il riconoscimento della cittadinanza e anche i ragazzi e le ragazze nati in Italia da famiglie migranti, cresciuti insieme ai ragazzi italiani, debbono affrontare lunghi percorsi burocratici, della durata di diversi anni, prima di vedersi riconosciuti i diritti del cittadino.

I ragazzi che perdono questa importante opportunità prevista dalla legge e non presentano la domanda di cittadinanza, si troveranno di fronte a un’autentica corsa a ostacoli, che imporrà loro: di presentare la richiesta di cittadinanza, fare richiesta annuale di permesso di soggiorno (se si è studenti con obbligo di esami, se si è lavoratori e si rimane disoccupati con possibilità di essere rimandati nel Paese d’origine dei genitori) e l’impossibilità di assentarsi per progetti di studio, ad esempio Erasmus.

“Diventare cittadini italiani – scrivono il sindaco e l’assessore nella lettera – significa fare parte a pieno titolo del Paese in cui viviamo, accedendo ai diritti civili e politici: poter partecipare a concorsi pubblici, poter votare, poter viaggiare liberamente. Come Amministrazione comunale di Reggio Emilia crediamo molto nella sua partecipazione alla vita della città da persona attiva e consapevole. Abbiamo voluto segnalarle questa importante opportunità perché non vada perduta e perché la sua cittadinanza di fatto diventi effettiva”.

La lettera è accompagnata da una seconda lettera del dirigente dei Servizi ai Cittadini Alberto Bevilacqua con le indicazioni degli Uffici a cui rivolgersi per chiedere i documenti necessari.

Una buona pratica da ripetere e diffondere. Questa buona pratica, di cui non si conoscono altri precedenti in Italia, verrà ripetuta nei prossimi mesi per tutti i ragazzi e le ragazze con le stesse caratteristiche che diventano diciottenni.

Sarà altresì una delle buone pratiche per la prossima Campagna sui diritti di cittadinanza promossa dall’Arci insieme al sindaco di Reggio Emilia come presidente del Comitato promotore e ad altre associazioni nazionali, volta a promuovere una sensibilizzazione sulla necessità di una riforma della legge, soprattutto rispetto ai minori che nascono e che vivono nel nostro Paese e che hanno genitori migranti.

Diventerà inoltre una buona pratica da condividere con tutte le città italiane che partecipano al Network delle Città del dialogo, costruito con il Consiglio d’Europa, di cui Reggio Emilia è capofila. Molte azioni promosse quest’anno dall’Assessorato Coesione e Sicurezza sociale sono state assunte sotto il segno della Cittadinanza, intesa anche in modo estensivo come appartenenza alla comunità, condivisione, pari opportunità, esercizio di diritti e doveri.

Alcuni dati. Nei prossimi anni saranno sempre di più infatti i ragazzi e le ragazze nati in Italia da famiglie di migranti che si troveranno a poter richiedere questo diritto. Si va dai 39 diciottenni a cui il Comune scrive oggi e che sono nati tra il 1992 e il 1993 ai 563 del 2010 e che avranno 18 anni nel 2028, rappresentando il 29,5% della popolazione diciottenne.

Saranno sempre di più anche i giovani che, pur non essendo nati in Italia, vi arrivano da bambini e che sono cittadini di fatto, frequentando le scuole e i luoghi di ritrovo dei giovani italiani, ma per i quali non esiste alcuna via preferenziale.

Cosa sono i diritti di cittadinanza. L’acquisto della cittadinanza produce anzitutto, com’è ovvio, l’abolizione degli obblighi relativi allo stato di cittadino straniero, e principalmente l’obbligo di avere il permesso o la carta di soggiorno e di esibirli per ogni pratica amministrativa. Oltre a questo, la cittadinanza permette la libera circolazione sia presso i paesi dell’Unione Europea che presso il proprio paese di provenienza, oltre alla protezione delle autorità consolari italiane in qualunque paese estero. Il cittadino straniero acquista inoltre con la cittadinanza italiana la possibilità di partecipare a concorsi pubblici ed altri tipi di selezioni pubbliche, ampliando in modo notevole le proprie opportunità lavorative. Da ultimo, la cittadinanza permette l’iscrizione nelle liste elettorali e l’acquisto del diritto di elettorato attivo e passivo, e cioè di votare ed essere candidati ed eletti.

E’ bene ricordare che i diciottenni che acquistano la cittadinanza italiana non perdono quella del paese d’origine, perché il nostro ordinamento consente la doppia cittadinanza. Mantengono quindi i loro diritti verso il paese d’origine e potranno, se le norme di quel paese lo consentono, trasmettere la cittadinanza ai propri figli.
















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