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Ragazze tunisine segregate in casa, intervento di Gibertini ed Aldrovandi (PDL)

“E’ bene puntare la lente d’ingrandimento su questa reale problematica che, anche nel territorio modenese, ha già dato segnali molto preoccupanti, e in alcuni casi assolutamente drammatici e devastanti. E’ fondamentale intervenire prima che dalle minacce e dalle percosse, si passi nuovamente a ulteriri conseguenze, più tragiche e nefaste, come peraltro già accaduto a Novi. Anche per questa ragione, abbiamo intenzione di attivare un numero telefonico – una sorta di versione locale di telefono rosa – dedicato a tutte le donne in difficoltà affinché, con tutte le tutele del caso, possano denunciare situazioni di violenza”. Lo affermano in una nota congiunta Anna Maria Gibertini ed Elisabetta Aldrovandi, esponenti del PDL modenese e dell’Associazione Doppio Diritto, intervenute a seguito della denuncia presentata a Maranello da due giovani tunisine, segregate in casa dal padre per “troppa occidentalizzazione”.

“Dispiace – hanno poi osservato – che nonostante i nostri numerosi appelli, ad oggi concretamente le istituzioni non si siano ancora mosse nella direzione di una maggior tutela per le donne costrette alla segregazione e sovente anche alla violenza fisica. Forse – ce lo auguriamo – quest’ennesimo episodio, consentirà a qualcuno di aprire gli occhi di fronte alla realtà dei fatti. L’odio profondo e incontrollato di un padre nei confronti delle figlie, “colpevoli” di non aver accettato l’assurdità di un sistema di vita che nega in maniera radicale la libertà, la dice lunga sul grado di insopportazione che tanti coltivano e nutrono anche nei nostri confronti.

Non possiamo più accettare che chi viene in Italia possa anche solo lontanamente pensare di continuare a vivere seguendo tradizioni e precetti contrari prima che alle leggi e alle nostre tradizioni, alle più elementari regole di una civile convivenza. Chi non le accetta e ha in odio la libertà – hanno concluso – può tornare al proprio paese d’origine. Qui, piaccia o meno, esiste una libertà che non è licenza e per questo alto valore che si e’ fatto cultura, dobbiamo avere il coraggio di combattere, anche nelle piccole cose, la buona battaglia”.

(Anna Maria Gibertini ed Elisabetta Aldrovandi (PDL) dell’Associazione Doppio Diritto)
















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