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Il Don Chisciotte di Cervantes secondo Franco Branciaroli giovedì al Carani di Sassuolo

Il penultimo appuntamento con la Prosa al Teatro Carani di Sassuolo vede protagonista uno degli attori più affermati delle scene italiane: Franco Branciaroli. Giovedì 10 marzo alle 21 l’attore milanese sarà interprete del Don Chisciotte di Cervantes, nel duplice ruolo di Don Chisciotte e Sancho Pancia, cui darà, imitandole, le voci di Vittorio Gassman e Carmelo Bene. Il vagabondare verbale, divertente e commovente insieme, dei due mattatori ripercorrerà alcune delle scene più celebri del grande romanzo picaresco del siglo de oro spagnolo.

“Don Chisciotte è un enorme trattato sull’imitazione: così come lui imita i cavalieri, io imito i cavalieri della scena”. Con questa premessa Franco Branciaroli, dopo l’originale edizione di Finale di partita di Beckett, in cui il protagonista parlava con la voce dell’ispettore Clouseau, si cala ora nei panni dei due eroi di Cervantes. “Li immagino nell’aldilà – spiega Branciaroli – mentre confessano che avrebbero sempre voluto mettere in scena il libro più d’avanguardia che ci sia, il Don Chisciotte. Li faccio parlare e così, accanto ai personaggi dell’Hidalgo e di Sancho, riprenderanno vita anche i loro dialoghi, i loro battibecchi, il loro immaginario. In un momento in cui non si può più granché affermare una voce, ho sentito la tentazione di portare in scena i potenti: vedetevela con loro, con Gassman e Bene. Non è proprio esclusivamente un omaggio, ma anche una specie di resa dei conti”.

Le “maschere verbali” dei due grandi protagonisti della scena teatrale italiana cercheranno di ricreare la magia di un teatro che non c’è più, e che lo stesso Branciaroli (che con Bene ha recitato fin dai suoi esordi) ha preso per la coda: “Erano due avversari irriducibili – continua l’attore-regista – ma anche due artisti che si stimavano. E questa è una cosa che mi commuove”. E divertimento con un pizzico di nostalgia sarà infatti la temperatura emotiva dello spettacolo. Non ci sarà un vero finale, cosa che sarebbe pertinente solo al mondo dell’al di qua. Nel tempo eterno i due mattatori, e idealmente Branciaroli con loro, possono ripetere all’infinito, variandola e reinventandola, la rappresentazione. E così è.

Franco Branciaroli si afferma sin dalla sua prima comparsa in scena, nel Toller di Dorst per la regia di Chereau nel 1970, come uno dei talenti più originali del teatro italiano. Nella sua carriera ormai quarantennale, ha lavorato con Aldo Trionfo (Gesù, dalla sceneggiatura del film di Dreyer, 1974; Nerone è morto, 1975 con Wanda Osiris), con Carmelo Bene (in uno storico Faust – Marlowe – Burlesque di Trionfo/ Salveti e in Romeo e Giulietta nel ruolo di Romeo), con Gianfranco De Bosio e, a lungo, con Giovanni Testori, mettendo in scena i testi dell’autore milanese per la compagnia de Gli Incamminati da lui fondata. Con Luca Ronconi ha raggiunto sorprendenti livelli di interpretazione: si ricordano in particolare la Torre di Hoffmansthal, Medea di Euripide, La vita è sogno di Calderon de la Barca, Lolita di Nabokov. Al cinema ha lavorato con Michelangelo Antonioni, Tinto Brass e di recente con Roberto Faenza e Cristina Comencini. Nel 2006 ha diretto e interpretato un’edizione molto apprezzata dalla critica e dal pubblico di Finale di partita di Beckett in cui interpretava il ruolo di Hamm, dandogli la voce dell’ispettore Clouseau di Peter Sellers. Nelle stagioni 2007 e 2008 è stato Galileo in Vita di Galileo di Brecht, con la regia di Antonio Calenda. Sempre per la regia di Calenda nel 2009 sarà Edipo in Edipo Re di Sofocle.

Biglietteria Teatro Carani, via Mazzini 28, Sassuolo – Tel. 0536 811084 info@teatrocarani.comwww.teatrocarani.com
















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