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8 Marzo, Coordinamenti Donne e Pensionate Cgil, Cisl e Uil: mimose e tavola rotonda sul confronto fra diverse generazioni

Per l’8 marzo festa internazionale della donna, i Coordinamenti femminili di Cgil Cisl Uil modenesi e dei sindacati pensionati Spi Fnp Uilp, rinnovano anche quest’anno la tradizionale distribuzione di mazzetti di mimosa alle donne sui luoghi di lavoro e alle pensionate di Modena e provincia. Il ricavato delle offerte sarà devoluto per progetti di solidarietà.

Le mimose saranno distribuite con un cartoncino che sintetizza le parole d’ordine delle donne del movimento sindacale. “Le donne vogliono lavoro! Senza ricatti, senza precarietà, senza discriminazioni. Con più servizi per l’infanzia e l’assistenza. E alla fine del lavoro…pensioni più dignitose”.

L’8 marzo rimane una data simbolica nella storia dell’emancipazione delle donne. Per le donne del sindacato quei valori di libertà, dignità, progresso sono elementi costanti a sostegno dell’attività più generale e una riflessione su questi temi viene proposta a fine mese.

Il 30 marzo sarà infatti organizzata la tavola rotonda “Generazioni di donne a confronto” per far emergere i differenti bisogni che esprimono donne giovani, adulte, anziane, migranti…

“Che cosa vogliono le donne oggi?”, una giovane donna ci ha risposto: “Mia nonna voleva lavorare, mia madre voleva la minigonna, mia zia fa la manager, mia sorella vuole fare la velina, io andrò in pensione oltre i 65 anni”.

“Certamente le donne vogliono un Paese dove ognuna possa scegliere cosa fare della propria vita, un paese che tuteli i diritti di madre, lavoratrice, disoccupata, casalinga, single” affermano le sindacaliste Fiorella Prodi (Cgil), Rossana Boni (Cisl), Francesca Arena (Uil). “Vogliono un paese dove le differenze vengano valorizzate e apprezzate per quello che sono. Un paese che si impegni a superare la piaga della violenza contro le donne, e a creare una cultura del rispetto della libertà femminile.

Un sistema di welfare che accompagni le diverse fasi della vita, che sostenga le donne nello studio, nel lavoro professionale, nel lavoro di cura con più servizi per l’infanzia, l’assistenza e l’invecchiamento attivo. E’ anche ora di pensare a una responsabilità condivisa sulla genitorialità”.

Le donne non saranno mai libere se saranno costrette a dover essere tutto – madri, mogli, lavoratrici – ma da sole!
















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