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A Vinitaly le bollicine rosse si scoprono grandi. E Reggio lavora assieme a Modena

Il lambrusco è il vino italiano più esportato al mondo, il più venduto dalla grande distribuzione (30 milioni e 240 mila litri) e, naturalmente, il più confezionato (rappresenta il 5,3% dei vini confezionati, con un distacco di 2 punti sul secondo!). E, finalmente, a Vinitaly c’è un’importante novità: il Consorzio per la Promozione dei Marchi Storici dei Vini Reggiani e il Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi saranno uniti nella 46° edizione del più importante appuntamento mondiale dedicato al settore, capace di attrarre quattromila espositori, con 156.000 presenze e 1600 giornalisti. Appuntamento da domenica 25 a mercoledì 28 marzo 2012, per rendere più attrattiva la manifestazione ad un target più specializzato. Con i Consorzi anche 27 produttori locali e la Camera di Commercio di Reggio Emilia nel padiglione 1 della Regione Emilia Romagna, presso l’Enoteca Regionale.

“Questa sinergia – commenta Davide Frascari, presidente del Consorzio per la Promozione dei Marchi Storici dei Vini Reggiani – è il completamento di un percorso inevitabile e di grande prospettiva che, parallelamente, ha portato anche alla valorizzazione e alla nascita del Consorzio per l’Igt Emilia. Il successo del Lambrusco che stiamo raccogliendo è il frutto del salto qualitativo fatto in questi ultimi anni: investimenti agronomici (zonazione, lotta guidata, conversione degli impianti per la meccanizzazione con sesti meno produttivi e di qualità) e elle cantine (per lavorare le uve in modo delicato e rispettoso della tradizione)”.

“A Vinitaly proponiamo quindi un Lambrusco di grande qualità – prosegue Frascari –, capace finalmente di distinguersi nel panorama dei grandi vini. Non a caso, per l’Italia, il vino rappresenta la voce più importante dell’export agroalimentare nazionale, con oltre la metà del fatturato all’estero in Paesi dell’Unione europea, dove si registra un aumento in valore del 11% per il Lambrusco. Punti di forza di questo grande vino il basso contenuto alcolico, la freschezza (non a caso è considerato un prodotto giovane), le bollicine in un rosso. Finalmente la critica se ne è accorta”.

Ecco, quindi, nella sala eventi del Padiglione 1 gli appuntamenti di: martedì 27 marzo 2012, ore 11, quando si terrà la tavola rotonda “Il lambrusco un futuro da protagonista” presentata dal giornalista Giorgio Melandri, alla presenza di Gianni D’Amato (chef), Pierluigi Sciolette (enologo), Roberta Rivi (assessore all’Agricoltura della Provincia di Reggio Emilia), Alberto Borghi (sindaco di Bomporto) e di mercoledì 28 marzo 2012, ore 11, con la presentazione del Lambrusco Doc a una delegazione di giornalisti europei, curata dagli stessi consorzi dai Consorzi di Tutela e di Valorizzazione di Modena e di Reggio Emilia in collaborazione con Modena Emilia-Romagna Italy Empowering Agency.

Nel territorio delle province di Reggio Emilia e Modena la viticoltura interessa 8.000 aziende viticole con una superficie di 14.800 ettari di vigneti in produzione di cui il 75% è costituito da vitigni “lambrusco”. Sei sono i riconoscimenti a Denominazione di Origine Controllata: “Lambrusco Reggiano“ “Lambrusco Colli di Scandiano e di Canossa”, “Lambrusco di Sorbara”, “Lambrusco Salamino di Santa Croce”, “Lambrusco Grasparossa di Castelvetro”, “Lambrusco di Modena”. Se l’Italia ha ceduto il passo nella produzione vitivinicola alla Francia (33% di produzione viticola per i cugini d’oltralpe, 26% per il Belpaese), il Lambrusco (2,5% della vino prodotto in Italia, 3% dei vigneti) rappresenta ben il 5,3% degli acquisti e il 4,9% del valore del vino venduto con un netto distacco dal vino diretto inseguitore (solo 3% delle bottiglie vendute e il 2,4% valore commercializzato). Questo nonostante la crisi abbia prodotto un calo delle vendite di Lambrusco nei supermercati del 2,8% e il contenimento delle produzioni abbia visto ridursi del 13% la superficie vitata nella sola provincia di Reggio Emilia, contro il 6,5% in Europa e il 5% nel mondo.

Il vino esportato nel mondo è per il 70% europeo e di questa quota l’Italia, che è titolare del 22%, vanta il primato assoluto davanti a Spagna, Francia, Australia e Cile. Il 30% del vino esportato nel mondo è sfuso. Nel 2011 il fatturato del vino italiano esportato è incrementato del 7,5% rispetto all’anno precedente continuando a rappresentare la più importante voce dell’export agroalimentare nazionale. Il consumo pro-capite di vino a livello nazionale continua il trend negativo perdendo di media 1 litro di consumo ogni anno tanto che nel 2015 si prevede di raggiungere i 40 litri per italiano. A livello mondiale pare che il consumo di vino nei prossimi 10 anni sia destinato ad incrementare del 4%.

LE CANTINE PRESENTI NELLO STAND DEL LABRUSCO DI REGGIO E MODENA

Righi Società Cooperativa Agricola, Cavicchioli U. & Figli, Cantina di S.Croce Società Agricola Cooperativa, Società Agricola Paltrinieri Gianfranco, Cantina Sociale Masone Campogalliano Società Cooperativa Agricola, Azienda Agricola Reggiana, Società Agricola Vezzelli Francesco, Azienda Agricola Moro di Rinaldini Paola, Corte Manzini dei F.lli Manzini Società Agricola, Donelli Vini, Fattoria Moretto di Fabio Altariva, Cantina Sociale Prato di Correggio, Azienda Agricola Cantina Barbolini, Cantina di Sorbara, Cantine Due Torri nella Val d’Enza, Cantina della Volta di Christian Bellei & C., Società Agricola Zucchi, Cantina Formigine Pedemontana, Medici Ermete & Figli, Azienda Agricola, Garuti Elio ed Eredi Garuti Romeo, Cantina Sociale d’Arceto, Cleto Chiarli, Azienda Agricola Pezzuoli, Ferrarini, Azienda Agricola La Battagliola di Alberto Salvadori, Cantina Sociale di San Martino in Rio, Nuova Cantina Sociale di Correggio.
















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