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Prese di posizione ed interrogazioni per la riapertura del portale della Direzione Provinciale del lavoro di Modena

Giovanni Favia e Andrea Defranceschi (Mov5stelle) hanno rivolto una interrogazione alla Giunta per chiedere di intervenire presso il Governo affinché sia ripristinata l’attività del portale della Direzione Provinciale del lavoro di Modena (chiuso il 5 aprile 2012 su disposizione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) e l’annullamento delle disposizioni che hanno determinato la sua chiusura, al fine di garantire i servizi pubblici erogati via web dall’Amministrazione periferica dello Stato e la pluralità dell’informazione. “Il portale – ricordano i consiglieri – è stato visitato, in questi anni, da circa 18 milioni di utenti, diventando di fatto un punto di riferimento nell’informazione sulle norme in materia del lavoro”.

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Anche iconsiglieri regionali PD Luciano Vecchi, Palma Costi e Thomas Casadei e hanno depositato in Assemblea legislativa un’interrogazione, con la quale si deplora la chiusura del sito.

“Il sito – sottolineano nell’interrogazione i consiglieri – era attivo da più di dieci anni, e ha sempre raccolto unanimi riconoscimenti sulla sua utilità. Costantemente aggiornato, dal 2001 a oggi è stato visitato da ben 18 milioni di utenti e conteneva informazioni utili sui diritti dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione, informazioni e commenti sulla riforma del sistema pensionistico, pagine dedicate alle opportunità di lavoro per gli extra-comunitari o al rinnovo del permesso di soggiorno e molto altro.”

“Il Ministero – affermano i consiglieri PD – ha chiesto la dismissione del sito al fine di – si legge nel provvedimento – “garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali e con riferimento agli obblighi di trasparenza ed ai profili di comunicazione e pubblicazione delle informazioni di interesse collettivo”, ma è sufficiente navigare pochi minuti in Rete per accorgersi che i siti internet delle direzioni provinciali operanti in Italia costituiscono un universo variegato in termini di layout, contenuti, colori e nomi a dominio che li contraddistinguono, disegnando un universo lontano anni luce dal potersi definire “uniforme”.

“Se l’obiettivo del provvedimento era quello di garantire un’informazione uniforme forse qualcosa è andato storto, perché al momento tutti gli altri domini sono rimasti attivi e al contrario si è generata una evidente disparità tra i cittadini di altre province o regioni e i cittadini modenesi che dalle pagine del sito potevano accedere a numerose informazioni utili. Con l’interrogazione presentata oggi – concludono Vecchi, Costi e Casadei – chiediamo alla Giunta regionale se è a conoscenza di quanto accaduto e quali valutazioni esprima in proposito. Chiediamo inoltre di verificare quali siano le ragioni della chiusura del sito e di agire in tutte le sedi più opportune per la riapertura del sito a salvaguardia degli interessi dei cittadini e degli utenti.”

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Dopo il deputato Miglioli che ha portato la questione alla Camera, il senatore Pd Giuliano Barbolini fa sì che anche il Senato si occupi della chiusura del sito della Direzione del lavoro di Modena. Ha, infatti, presentato, come primo firmatario, una interrogazione al ministro Fornero in cui chiede espressamente che la decisione di chiudere il sito venga ritirata.

Il senatore Pd Giuliano Barbolini scrive al ministro Fornero per chiederle “se non ritenga opportuno ritirare il provvedimento di chiusura del sito dplmodena.it adottato dal segretario generale dello stesso Ministero del lavoro e delle politiche sociali”. La domanda è contenuta nel testo di una interrogazione a risposta in Commissione che il senatore modenese ha presentato, come primo firmatario, insieme ai colleghi Ghedini e Nerozzi. Nell’interrogazione si ricorda l’unanime apprezzamento raccolto dal sito della Direzione provinciale del lavoro di Modena: dalla sua attivazione, cioè dal 2001, è stato visitato da ben 18 milioni di utenti. Lo usano, per lavoro, associazioni imprenditoriali, sindacati, studiosi, amministratori e tutti coloro che vogliono rimanere aggiornati in materia. Il senatore Barbolini, quindi, chiede al ministro Fornero se “non reputi che le motivazioni addotte per la chiusura (e cioè che “il sito, essendo istituzionale, deve essere ricondotto all’interno delle regole della pubblica amministrazione e aggiornato sulla base dei documenti ufficiali”) rappresentino una forzatura considerato che le Direzioni provinciali del lavoro operanti in Italia costituiscono un universo variegato in termini di siti internet”. Nella interrogazione si chiede, infine, di conoscere “se e quanti oneri sono a carico del Ministero per il funzionamento dei siti territoriali e, disponendo il Ministero stesso di un sito internet, quali sono gli oneri per il funzionamento del sito stesso”.

















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