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La Cisl: “Ecco perché Reggio Emilia ha bisogno della riforma del mercato del lavoro”

“La nostre riflessione sulla necessità della riforma del mercato del lavoro parte dall’analisi della situazione oltremodo preoccupante a Reggio Emilia e che, prima di tutto, ci vede dalla parte di chi un lavoro lo ha, lo ha perso o lo sta cercando”. Parole di Margherita Salvioli Mariani, segretaria generale della Cisl di Reggio Emilia, che, stamane (martedì 24 aprile 2012), ha presentato in conferenza stampa l’analisi della Cisl reggiana sul tema all’ordine del giorno dell’agenda politica nazionale.

“I dati sulla crisi mostrano che siamo ancora nel pieno di una condizione economica negativa – ha spiegato Michele Del Fabbro, segretario Cisl -. A Reggio Emilia, a marzo 2012 i cassaintegrati erano oltre 10 mila. Il numero complessivo dei disoccupati è decisamente preoccupante: 25.861 quando prima della crisi del 2008 erano circa 10.000; di questi il 18% sono giovani con meno di 29 anni. E l’acceso al lavoro è in prevalenza precario”.

“Più di 5.000 sono i lavoratori in mobilità – continua Michele Del Fabbro -, di cui una percentuale alta è andata in mobilità con accordi che prevedevano l’accompagnamento, attraverso l’uso di ammortizzatori sociali, fino alla pensione. Accordi resi vani dalla riforma che allunga di parecchi anni il tempo per andare in pensione. E che lascia questi lavoratori senza lavoro e senza pensione”.

“Accanto alla crisi del lavoro – ha aggiunto Stefano De Conti, segretario Cisl -, per lavoratori e i pensionati cala, come una scure, l’aumento della pressione fiscale e del costo di beni essenziali : Imu, anche sulla prima casa, addizionale Irpef regionale, aumento del costo della benzina, del gas, luce e acqua… Tutto ciò in un contesto sociale in cui le reti familiari e parentali sono diventate molto fragili, la crisi miete vittime, nel vero senso della parola. Aumentano i suicidi causati dalla disperazione per il lavoro perso, per i debiti che non si riescono a pagare, per un futuro che fa paura e rispetto al quale non si vede uno sbocco. E muoiono lavoratori e imprenditori. Ma aumenta anche il numero di giovani che fanno uso di droghe e alcol e che non vedono prospettive per il futuro: non cercano neanche più il lavoro”.

“E come denunciamo da tempo – ha proseguito De Conti – aumenta il numero di persone che si lasciano affascinare dalla fortuna, come se fosse l’unica possibilità per ‘saltarci fuori’, finendo per cadere poi nella rete di una nuova dipendenza: nel 2011 a Reggio Emilia sono stati spesi 602 milioni nei giochi d’azzardo”.

Un quadro economico e sociale devastante “dove è necessario fare qualcosa di concreto”.

“La riforma del mercato del lavoro, oggi in Parlamento, è frutto in larga parte di un lungo confronto tra Governo e parti sociali conclusosi però senza l’accordo – ha analizzato la Salvioli Mariani -. Eppure, la riforma nell’interesse del sistema economico e sociale va salvaguardata, anche se si regge su un equilibrio fragile”.

“E’ una riforma che affronta e avvia a soluzione nella direzione giusta – ha proseguito la Salvioli -, nodi storici del nostro mercato del lavoro, che da anni sono oggetto di contrapposizioni frontali sul piano sociale: la regolazione della flessibilità nell’accesso al lavoro, l’incentivazione del lavoro stabile e un sistema di regole che limitino gli abusi, il dualismo degli ammortizzatori sociali che includevano alcuni ed escludevano altri. Infine il tema della flessibilità in uscita, diventato, a causa di posizioni contrapposte e ideologiche, l’aspetto preponderante, senza in realtà esserlo”.

Una riforma con luci e ombre, come tutte le riforme. “Per questo motivo riteniamo utile in questa fase allargare il dibattito su questo tema, coinvolgendo le forze politiche considerando il contesto difficile e i vincoli che ne stanno condizionando l’esito: risorse limitate, la recessione economica, la difficoltà della concertazione”.

Da qui l’iniziativa “Il Mercato del Lavoro si riforma: quale lavoro per quale crescita”, organizzata dalla Cisl venerdì 27 aprile alla ore 17, presso la sala Melato dell’Hotel Classic (in via Pasteur, 121 – San Maurizio – Reggio Emilia), alla quale interverranno:

• Giorgio Santini, segretario generale aggiunto Cisl

• Stefano Fassina, responsabile “Economia Lavoro) per la segreteria nazionale PD

• Giuliano Cazzola, vicepresidente dell’ XI commissione “Lavoro pubblico e privato” e deputato Pdl

L’incontro sarà moderato da Giorgio Tonelli, giornalista della Rai

UNA PROPOSTA AGGIUNTIVA

Una piattaforma per la crescita e il lavoro

La riforma del mercato del lavoro non basta a se stessa. La Cisl osserva con preoccupazione la gravità della situazione economica e sociale del paese. Elementi di rischio sono il debito pubblico, la recessione economica avviata nel finire del 2011, aggravata dalla deriva etico‐morale con gli scandali a ripetizione che coinvolgono i partiti politici e la corruzione che corrode il tessuto delle istituzioni e la vita civile democratica. Per questo “la Cisl ritiene assolutamente prioritaria la realizzazione di un ‘Patto per la crescita e per il lavoro’ che preveda:

• il rilancio degli investimenti per le infrastrutture, dando corso al piano nazionale energetico e ambientale

• una politica industriale orientata alla innovazione di prodotto e alla ricerca

• il sostegno agli investimenti attraverso la disponibilità del credito

• una riforma fiscale, che rendendo sempre più stringente ed organico il contrasto all’evasione fiscale, preveda nel 2012 un intervento di riduzione del peso fiscale su lavoratori, pensionati e famiglie, per favorire la ripresa della domanda interna e sugli investimenti e il lavoro per rilanciare lo sviluppo

• una forte riduzione degli sprechi, dell’ inefficienza, della cattiva spesa pubblica, degli abnormi costi degli assetti istituzionali e della politica, per salvaguardare, con la riorganizzazione della pubblica amministrazione la buona spesa pubblica, nei settori dell’istruzione, della sanità, della tutela e dell’assistenza sociale in particolare per la non autosufficienza

• una politica strutturale per l’abbattimento del debito attraverso una imposta pluriennale sui grandi patrimoni e una vendita dei beni demaniali per liberare risorse per sostenere crescita e sviluppo

Su questi temi la Cisl si mobiliterà nelle prossime settimane.
















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