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Flai/Cgil Modena, sciopero di 4 ore domani e presidio dei lavoratori delle Cantine Riunite & Civ

Sciopero di 4 ore domani martedì 15 maggio dei lavoratori delle Cantine Riunite & Civ, proclamato da Flai/Cgil e Rsu, contro il piano industriale che prevede la chiusura della sede modenese di via Polonia e lo spostamento della produzione su Campegine e in minor misura nello stabilimento di San Prospero. Previsto anche un presidio davanti alla sede di Legacoop in via Fabriani dalle ore 9 alle 12.

“Manifestiamo domani ancora sotto la sede del movimento cooperativo – affermano le RSU e i sindacalisti della Flai/Cgil – perché riteniamo che, con i valori e i principi che rappresenta, debba interessarsi in prima persona di questa ulteriore ristrutturazione aziendale, la seconda in quasi tre anni, che inciderà sulle produzioni locali ma anche, soprattutto, sull’occupazione. Un interessamento dell’associazione che purtroppo vediamo latitante, tanto da non essersi nemmeno presentata nell’ultimo incontro con la direzione aziendale”.

Nell’assemblea del 10 maggio scorso, i lavoratori di Cantine Riunite & Civ di Modena hanno deciso di dare corso alle 40 ore di sciopero proclamate ad aprile, rigettando il piano industriale presentato dall’azienda che prevede 28 esuberi, la chiusura dello stabilimento di Modena di via Polonia e il trasferimento di tre quarti della produzione e di tutta l’area logistica a Campegine, mentre il restante quarto di produzione andrebbe allo stabilimento Cavicchioli di San Prospero recentemente acquisito dal gruppo.

“Vari sono i motivi per rigettare il piano industriale spiegano i lavoratori – il principale è la difesa del posto di lavoro di tutte e tutti e della territorialità della produzione. Infatti, l’unica garanzia per difendere l’occupazione sul nostro territorio e non contribuire ai processi di deindustrializzazione che colpiscono la provincia di Modena, sta nel mantenimento di un’unica struttura produttiva in grado di assorbire l’intera produzione che oggi viene fatta negli stabilimenti di San Prospero e di Modena”.

Cantine Riunite & Civ è un’azienda in attivo e in crescita, come più volte dichiarato dal presidente Casoli. E’ diventata in poco tempo la settima potenza mondiale nella produzione vitivinicola, la seconda in Europa e la prima in Italia. I soci della cooperativa hanno una remunerazione delle uve superiore di un terzo circa rispetto agli altri produttori, l’export vola e il bilancio presentato è solido.

Sorge spontanea una domanda che noi rivolgiamo alla città, ai suoi amministratori, alle forze politiche e a tutti coloro che hanno a cuore la difesa dei posti di lavoro: “vi sembra normale – dicono i lavoratori – che in una situazione di crisi dove migliaia di lavoratori fanno i conti con aziende che chiudono, riducono la produzione, licenziano e attivano gli ammortizzatori sociali, un’azienda che invece va bene, distribuisce utili, esporta, ha tutti i soci sul territorio (perché anche se non sembra è una cooperativa) decida di chiudere una fabbrica, di ridurre la produzione in provincia di Modena? Evidenziamo che il piano proposto prevede la riduzione dagli attuali circa 400.000 ettolitri a 225.000 e di ridurre l’occupazione sul territorio modenese dagli attuali 111 lavoratori (escluse le cantine che non vengono toccate) a 48”.

“Per noi di normale non c’è niente, sappiamo solo che nelle aziende in crisi il prezzo lo pagano i lavoratori e nelle aziende che vanno bene il prezzo lo pagano i lavoratori ugualmente”.

Le lavoratrici e i lavoratori sono determinati a difendere il posto di lavoro, per difendere la loro dignità e, per difendere il ricordo di chi, nel ‘900, si mise insieme e si organizzò per fondare le cooperative perché credeva in un mondo di liberi e uguali e proprio per questo le fabbriche le apriva e non le chiudeva.

(RSU Cantine Riunite & Civ Modena – Flai/Cgil Modena)
















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