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Terremoto, Coldiretti: 500 milioni i danni per l’agroalimentare

Dai caseifici agli stabilimenti di lavorazione della frutta, dalla cantine alle acetaie di invecchiamento dell’aceto balsamico fino ai magazzini di stagionatura di Grana e Parmigiano. Ma anche case rurali, stalle, fienili, macchinari distrutti e animali morti per un totale di 500 milioni di danni sono stati provocati dal terremoto tra le province di Modena, Ferrara, Piacenza, Mantova e Bologna ma anche tra Rovigo e Reggio Emilia. E’ il primo bilancio stilato dalla Coldiretti sugli effetti del terremoto.

Sul distretto agroalimentare italiano dove si produce oltre il 10% del Pil agricolo e dal quale partono verso l’Italia ed il resto del mondo le piu’ prestigiose produzioni agroalimentari nazionali, dal Parmigiano Reggiano all’aceto balsamico di Modena, dal prosciutto di Parma fino al Lambrusco.

Cantine e macelli dai quali si ottiene la materia prima per il prosciutto di Parma hanno fermato le attivita’ e solo per l’aceto balsamico – sottolinea la Coldiretti – si stimano danni per 15 milioni mentre sono circa 1 milione le forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano rovinate a terra dopo le ultime scosse che hanno provocato ulteriori crolli delle ‘scalere’, le grandi scaffalature di stagionatura, come nella latteria sociale di Porto Mantovano e nel caseificio e magazzino di Pietro Rossi di Correggio in provincia di Reggio Emilia. A 100 metri dall’industria biomedicale Emotronic a Medolla nell’azienda di Mauro Galavotti sono crollati i magazzini di fieno con impianto fotovoltaico, i centri aziendali sono lesionati e c’e’ bisogno di container per le persone e gli animali nella stalla dove ci sono le mucche che producono latte per il Parmigiano Reggiano. A Mirandola – continua la Coldiretti – nella stalla di Davide Pinchelli che si trova a 150 metri dell’industria Bbg, dove purtroppo ci sono state vittime, sono crollati i centri aziendali. Nell’allevamento di Alessandro Truzzi via Boccalina 4/a Novi di Modena sono andati giu’ capannoni di una corte di 550 anni, crollati fienile e magazzini con sotto fieno e mangimi e non si sa cosa dare da mangiare agli animali. Nel mantovano il sisma – spiega la Coldiretti – non ha risparmiato gli agriturismi: allo ‘Zibramonda’ di Quistello ci sono fratture nel tetto e sui muri e la struttura e’ fuori uso, alla ‘Corte Guantara’ di San Giovanni del Dosso ci sono stati danni al fienile e all’impianto fotovoltaico sul tetto, alla ‘Rocchetta’ di Moglia e’ crollata la stalla vecchia mentre quella nuova ha avuto seri danni tanto che i titolari sono stati costretti a spostare i 15 cavalli che di solito vengono usati per l’ippoterapia.

Il terremoto – continua la Coldiretti – ha provocato anche un pericoloso rischio idrogeologico nei territori colpiti con danni dagli impianti idraulici e frane in alcuni alvei che pregiudicano il regolare deflusso delle acque. Una prima conseguenza di questi danni molto gravi e’ la sospensione del servizio irriguo per un’area della provincia modenese di 26 mila ettari che va da Novi di Modena a Carpi, Campogalliano e Soliera. Un territorio dove forte e’ la specializzazione per la frutticoltura, il Parmigiano Reggiano e numerose risaie.
















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